In ospedale tra sicurezza e tutela della privacy

Caro lettore,

da più parti ci viene detto che l’emergenza Covid sia ormai alle spalle, ci rassicurano, ci spingono a fare sempre qualcosa di più, ad essere più liberi, più sereni. Ci siamo vaccinati, ci siamo tolti le mascherine, siamo tornati ad ammalarci e comunque abbiamo imparato a convivere con un virus che ci ha davvero fatto male. Resta la sofferenza dei luoghi di cura, la fragilità di spazi nei quali non si riesce ancora a tornare alla vicinanza di prima, alla condivisione del dolore da parte di amici e famigliari. Non è facile, è ancora rischioso sottoporre le persone malate alla pressione del Covid ma è vero pure che è tempo di trovare nuovi modelli di gestione, a curare sempre l’animo insieme con il corpo di chi sta male ma anche di chi sta loro vicino. È una priorità assoluta, che in nuovo ospedale, bellissimo, come quello di Campiglione si dovrà avere un modello di gestione tutto nuovo, un percorso che sia davvero fortemente e profondamente attento alla persona, alla sua storia, alla sua famiglia e alla bellezza dei suoi giorni anche nella malattia.