Caro Giovanni,
chi c’era, negli anni ‘70, sa che ci sono state tempi austeri, si andava a piedi per mancanza di benzina, si viveva la vita con poco e si stava uniti e anche, ciascuno a suo modo, felici.
Nei momenti difficili è essenziale che si riscopra il valore dei sentimenti, dell’aiuto, della solidarietà. Della vicinanza, del supporto a chi era già in difficoltà e che oggi rischia di sparire. Andiamo a piedi, cerchiamo il modo per risparmiare, forse ci sarà un Natale meno splendente del solito ma poi alla fine la luce la possiamo trovare in noi, nel vero senso di una festa che richiede calore e amicizia, una mano da stringere, un abbraccio di aiuto. Non perdiamo l’occasione per una lezione vera, per cambiare, per comprare meno e meglio, nei posti giusti, a far vivere Fermo e noi con lei, provando a resistere e ad aspettare tempi migliori.
Dalla pandemia alla guerra, dal caro energia al cambiamento climatico: certo, quelli che stiamo vivendo sono tempi difficili e sarà utile, e forse anche bello, tornare ad una certa sobrietà, riscoprire la semplicità, l’eleganza delle piccole cose, le abitudine che non creano sprechi e non hanno bisogno di troppa energia.