Inaugurata a Cupra ‘Casa Maddalena’

La struttura è dedicata all’accoglienza di minori in difficoltà e anche ragazze madri vittime di violenza

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Alla presenza delle autorità locali e dei membri della famiglia Ciccarelli-Pasetti-Invitti, è stata inaugurata ieri, a Cupra Marittima, "Casa Maddalena", dedicata all’accoglienza di minori, anche accompagnati dalle mamme, ragazze in difficoltà e ragazze madri vittime di violenza. Una struttura dell’Associazione Mondo Minore della Comunità di Capodarco che aveva sede a Valmir di Petritoli. Oltre a don Vinicio Albanesi, responsabile della comunità di Capodarco, sono intervenuti il sindaco di Cupra Alessio Piersimoni, il vescovo diocesano Carlo Bresciani, Marco Pasetti, Giulia Invitti, che è stata l’artefice del progetto, a partire dalla donazione della casa, una villa dell’800, dove per ultima aveva abitato la madre Maddalena. L’immobile, perfettamente ristrutturato, è stato concesso in comodato d’uso dalla famiglia Ciccarelli, da sempre vicina a progetti di solidarietà, alla Comunità di Capodarco e ora ospita 4 mamme con altrettanti figli e 2 adolescenti di 16 e 17 anni. Sette sono gli operatori che si occupano della struttura (5 donne e 2 maschi). Don Vinicio Albanesi ha ricostruito la storia di come si è arrivati alla donazione della casa alla Comunità e al progetto di accoglienza.

A seguire il vescovo diocesano Carlo Bresciani, prima di procedere alla benedizione della Casa, ha evidenziato l’importanza della struttura e il gesto di generosità della famiglia Ciccarelli. Il sindaco Piersimoni, nel fare gli onori di casa, ha tenuto a porre in evidenza come la Casa sia già parte integrante della comunità cuprense, con i ragazzi del luogo che subito hanno stretto amicizia con i compagni che studiano nelle scuole di Cupra Marittima. "Questa casa che fu la prima sede del laboratorio dottor Ciccarelli – ha concluso Piersimoni - oggi è laboratorio di e per persone libere della loro vita". Di forte emozione nel tornare nel suo paese, nella casa della sorella Maddalena, ha parlato Marco Pasetti, che ha ricordato brevemente la sua storia e quella della sua famiglia, finendo poi per esaltare l’opera fatta da Giulia Invitti, donna di grande fede cristiana. "Ho provato a venderla ma la casa non voleva essere venduta – ha affermato Giulia – Così un giorno ho avuto una sorta di ispirazione ed ho contattato la comunità di Capodarco e insieme a don Vinicio abbiamo dato vita a questo nuovo progetto. Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini, l’ingegner Vitale Grisostomi, l’impresa Gianluigi Acciarri, l’ingegner Marchetti e tutte le altre persone che mi hanno aiutata".

Marcello Iezzi