Influenza 2019 Ascoli, altri due casi gravi. Ora fa paura

Un uomo ricoverato in Rianimazione, una donna in via di miglioramento

Influenza

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Ascoli, 6 febbraio 2019 - Con gli ultimissimi casi di poche ore fa, l’influenza inizia a far paura. Salgono infatti a sette con i ricoveri di una donna, di Venarotta e del 1941, e di un uomo i casi gravi di influenza accertati nell’Area vasta 5. Sette (di cui un decesso) nel giro di un mese, e di cui tre complicanze nell’arco di pochissimi giorni. La signora ascolana, diabetica, è ricoverata in pneumologia dopo essere stata in rianimazione. Reparto dove è invece ricoverato l’uomo. Solo in seguito agli accertamenti laboratoriali si può affermare con certezza se c’è relazione tra la patologia manifestata e l’influenza.

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Se quest’ultima, in sostanza, ne è la causa. E al momento, nel Piceno, i casi accertati di forme gravi del malanno di stagione sono sette, perché ne è stata confermata, attraverso specifici test di laboratorio, la presenza di un tipo/sottotipo di virus influenzale. Per tutti è stata riscontrata dai sanitari una grave infezione respiratoria acuta, la cosiddetta Sari, è scattato il ricovero nell’Unità di terapia intensiva e c’è stato il ricorso alla terapia in Ecmo (Extra corporeal membrane oxygenation, in italiano Ossigenazione extracorporea a membrana). Si può parlare di Sari quando il paziente, di qualsiasi età, manifesta almeno un segno respiratorio (tosse, mal di gola, difficoltà a respirare) al momento del ricovero, o almeno un sintomo sistemico (febbre o febbricola, cefalea, mialgia, malessere generalizzato), o il deterioramento delle condizioni generali (astenia, perdita di peso, anoressia o convulsioni e vertigini).

Esenzioni
Esenzioni

Al momento, in rianimazione, sono ricoverate tre persone: una donna di Monsampolo del 1952 e un uomo di Acquaviva del 1957 in quella dell’ospedale ‘Madonna del Soccorso’ di San Benedetto, e un uomo in quella dell’ospedale ‘Mazzoni’ di Ascoli. La donna di Venarotta, per fortuna, sta meglio mentre ci sono stati altri tre casi gravi: una purtroppo è morta e le altre due, ultrasessantenni, sono per fortuna guarite.

I fattori che accomunano tutti è che nessuno si è vaccinato, hanno (o avevano) una o più patologie croniche sottostanti, ossia delle comorbosità come diabete, obesità, cardiopatie, nefropatie e Bpco, e che il virus responsabile è l’AH1N1, quello per intenderci della cosiddetta febbre suina. La modalità di trasmissione è quella tipica di ogni virus influenzale e avviene attraverso le goccioline di saliva emesse nell’atto del parlare o dello starnutire, e che si depositano generalmente a una distanza relativamente piccola dal soggetto che le emette. I sintomi sono quelli classici: malessere generale, febbre, cefalea, dolori articolari e muscolari, tosse, rinorrea e talvolta sono presenti disturbi gastrointestinali.