
Il sindacato si è rivolto a un legale per difendersi dai commenti apparsi in rete in seguito ai controlli legati al lenzuolo appeso all’esterno della panetteria ’L’Assalto ai forni’.
"Fascisti, merde, a testa in giù". Queste parole pubblicate fra i commenti di un articolo sui fatti del 25 aprile legati alla vicenda del lenzuolo appeso all’esterno della panetteria ’L’Assalto ai forni’, ha spinto il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) a sporgere denuncia contro un cittadino di San Benedetto. Si valuta anche la posizione di altre cinque persone che hanno messo un like al commento di questa persona pubblicato in calce alla notizia messa in rete da un organo di informazione della provincia di Ascoli. Una donna ha stigmatizzato il commento: "Non si deve permettere di trattare così i poliziotti" ha scritto una donna fra i 133 commenti in calce. La querela è stata depositata ieri mattina e riguarda il soggetto che quelle parole le ha usate contro la Polizia evocando con quel ’testa in giù’ l’immagine di Mussolini e sua moglie che così furono appesi a Piazzale Loreto dopo essere stati uccisi. Il Sap si è affidato all’avvocata Rachele Selvaggia De Stefanis.
"Non possiamo accettare la definizione di fascisti e questa immagine che evoca ricordi noti a tutti" commenta Massimiliano d’Eramo, segretario provinciale del Sap che esprime profonda preoccupazione per la strumentalizzazione dell’episodio e per il clima ostile che si è venuto a creare nei confronti delle Forze dell’Ordine. "Il riferimento è al clamore mediatico suscitato da un controllo di routine effettuato da una pattuglia della Polizia lo scorso 25 aprile" precisa d’Eramo. "Il legittimo intervento degli agenti, avvenuto nell’ambito delle ordinarie attività di verifica sul territorio, ha generato una polarizzazione del dibattito pubblico e ha dato adito a numerose reazioni, talvolta fortemente critiche, da parte di esponenti politici e di cittadini". In particolare, il Sap denuncia con fermezza le offese, le minacce e le dichiarazioni diffamatorie rivolte attraverso i social media agli operatori coinvolti: "condotte che travalicano i limiti della critica democratica e sfociano in un inaccettabile disprezzo verso chi ogni giorno opera al servizio della collettività. Rappresentano un attacco alla dignità e all’onorabilità delle donne e degli uomini in divisa, che svolgono il proprio lavoro con dedizione e professionalità, spesso in contesti complessi e rischiosi. Non resteremo in silenzio di fronte a questo clima di odio gratuito". Il Sap rinnova la propria fiducia e solidarietà nei confronti delle donne e degli uomini delle Forze dell’Ordine e ribadisce la necessità di un confronto democratico fondato sul rispetto reciproco e sul senso delle istituzioni.
Peppe Ercoli