Insulti, minacce e botte: quando a fare abusi è lei

Antonella Baiocchi del Centro antiviolenza per uomini, in un anno 132 richieste di aiuto: "Stereotipo della virilità e paura di denunciare"

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"E’ un grande equivoco identificare l’uomo come portatore di violenza e la donna come portatrice di amore – afferma la psicoterapeuta Antonella Baiocchi nel diffondere i risultati del primo anno di attività del Centro Anti Violenza per uomini –. Il vero killer di cui sono vittime uomini e donne lo chiamo analfabetismo psicologico e relazionale. Una cultura tossica di mappe mentali che ci inducono a gestire le divergenze in modo dicotonico, quindi incapaci di gestire il reciproco rispetto. Vale a dire che per forza ci deve essere uno che vince. Non è così".

Dal report risulta che dal 28 dicembre del 2020 al 28 dicembre del 2021, gli uomini che si sono rivolti al Centro Anti Violenza sono stati 132. La zona più "colpita" è il centro Italia con 70 uomini nella sola regione Marche. Il 91% degli uomini ha subito violenze da parte di donne partner ed ex partner, il 100% ha subito violenza psicologica: insulti, minacce di portar via i figli e non farglieli vedere più, di chiedere la separazione e ridurre in rovina il partner, ma anche di simulazione di violenze, false accuse di molestie denunciate alle forze dell’ordine, disprezzo, derisione sulla prestanza sessuale, sulla capacità economica, danneggiamento o distruzione di oggetti o beni personali. Il 70% ha subito anche violenza fisica con schiaffi, morsi, tirate di capelli ma anche aggressioni con forbici e coltelli. Quindi anche le donne agiscono violenza, sia fisica che psicologica e con modalità che non differiscono significativamente rispetto a quelle subite dalle persone di sesso femminile. È stata evidenziata la difficoltà degli uomini a denunciare le violenze soprattutto se subite da una donna, a causa dello stereotipo della virilità che li intrappola a non poter mostrare fragilità e limiti, e a causa del timore di non essere creduti, consapevoli della disparità di trattamento riservata agli uomini rispetto alle donne, da parte della giustizia, dei servizi sociali e delle forze dell’ordine. "Riconoscere il diritto di Tutela anche alle vittime di sesso maschile non significa essere contro le donne - spiega la dottoressa Antonella Baiocchi, Coordinatrice Nazionale del Primo Dipartimento Italiano a Tutela di Tutte le Vittime di Violenza, anche Maschili - L’abitudine di indirizzare l’attenzione sul sesso è frutto di un equivoco, indotto dall’innegabile realtà della Violenza di Genere, che vede da secoli la maggioranza di donne vittime di violenza per mano prevalentemente di "carnefici" di sesso maschile. Ma la questione ‘sesso’ è solo un aspetto contingente che sabota gli interventi di prevenzione e contrasto di questa piaga sociale". La dottoressa Baiocchi evidenzia anche che alcuni uomini quando hanno provato a denunciare le violenze subite per opera della compagna, si sono scontrati con un atteggiamento di sufficienza, sottovalutazione e derisione.

Marcello Iezzi