A contendersi il Palio realizzato da Gaetano Carboni, domenica, saranno i sei cavalieri, protagonisti indiscussi della sfida al campo dei giochi. Prima che su di loro, però, l’attenzione del pubblico sarà riversata completamente sul corteo storico che, con i suoi mille figuranti, attraverserà le vie del centro già a partire dalle 15. E la sensazione è che la sfilata (termine improprio, che però in questo caso utilizziamo per comodità, ndr) possa essere tra le più suggestive di sempre. Anche perché va onorato il Settantennale della rievocazione, una ricorrenza che deve essere celebrata nel migliore dei modi. Lo sa bene il coreografo Mirko Isopi, che in queste ore sta lavorando duramente per far sì che tutto possa andare per il verso giusto.
Isopi, che novità ci saranno nel corteo agostano?
"Ripartiremo da quanto visto a luglio, quando sono rimasto molto soddisfatto per come il corteo si è comportato sia all’andata che al ritorno dal campo. Stavolta, vivremo l’edizione dedicata al nostro Patrono e, dai messaggi che mi arrivano dai responsabili dei sestieri e dei castelli, posso anticipare che ci sarà un’atmosfera davvero unica sia alla Quintana che all’Offerta dei Ceri di sabato. Parlando di figure, posso anticipare che ci saranno un paio di novità per quanto riguarda gli strumenti che arricchiranno il corteo, perché i sestieri hanno sempre la volontà di migliorarsi".
Come sta vivendo questa vigilia?
"Non mi fermo un attimo. Sto incontrando quotidianamente tutte le sezioni tecniche, per curare ogni minimo dettaglio innanzitutto per l’Offerta dei Ceri a piazza Arringo. Poi, in queste ore, ci saranno altre riunioni per non lasciare nulla al caso. In merito all’appuntamento di sabato, ci saranno ancora le fiaccole così come le chiarine affacciate sulla balaustra del duomo per dare quel tocco in più a un cerimoniale che andrà a esaltare ancor di più la bellezza della città e della Quintana".
Qual è il suo appello ai figuranti?
"A chi parteciperà al corteo posso solo dire di sentirsi responsabile e consapevole dell’abito che si indossa. Occorre esserne fieri e orgogliosi. Sono fiducioso e sicuro che tutto andrà per il meglio e invito i figuranti a far vivere a tutti un clima di festa. E’ ora di scendere in scena e ognuno dovrà dare il meglio di sé, sempre e comunque".
Alle dame, alle castellane e alle nobildonne, invece, che consigli ha dato?
"Le ho incontrate nel corso della consueta riunione. Abbiamo rivisto tutte le indicazioni relative all’acconciatura, il trucco e i monili da indossare. Spero che tutti i consigli vengano messi in pratica e che ognuna di loro interpreti al meglio il ruolo della donna del Quattrocento".
Matteo Porfiri