Delitto Jason, pena ridotta alla madre: da 25 a 18 anni

La Corte d’appello d’Ancona conferma l’ergastolo al patrigno Denny Pruscino

Katia Reginella, madre del piccolo Jason (Foto Labolognese)

Katia Reginella, madre del piccolo Jason (Foto Labolognese)

Ancona, 25 giugno 2015 - La corte d’Appello di Ancona ha confermato la condanna all’ergastolo per Denny Pruscino, e ha ridotto da 25 a 18 anni la pena inflitta in primo grado a sua moglie, Katia Reginella, la coppia di Folignano (Ascoli Piceno) accusata di aver ucciso volontariamente il figlioletto di due mesi Jason, scomparso nel luglio del 2011.

Secondo la procura di Ascoli a uccidere materialmente il bambino sarebbe stato Denny, padre adottivo del neonato, frutto di un’altra relazione di Katia. Con il concorso della donna, l’uomo avrebbe poi occultato il cadavere, che non è stato mai ritrovato.

La sentenza di primo grado era stata emessa il 18 giugno 2014 dalla corte d’Assise di Macerata, dopo anni di indagini e un continuo rimpallo di accuse fra i due coniugi.

Per la Reginella la corte d’Appello ha riconosciuto le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti, e le ha diminuito la pena di un terzo. I giudici hanno escluso l’aggravante dei futili motivi per Pruscino, ma senza modificare gli anni di carcere, che l’uomo sconterà in isolamento diurno.

Jason, bimbo ‘fantasma’, visto vivo l’ultima volta da un assistente sociale, sarebbe stato sbattuto contro un muro o gettato a terra in un impeto d’ira del padre, che non sopportava il suo pianto. Per l’accusa l’omicidio è maturato in un contesto familiare fortemente degradato: la coppia aveva avuto altri due figli, vittime di strani ‘incidenti domestici’ che hanno causato loro handicap fisici irreversibili. I bambini sono stati affidati dal Tribunale ad altre famiglie.