"L’orrore di Lanciano mi ricorda il mio Antonio"

Pestaggio e un giovane in coma. La mamma di De Meo, ucciso nel 2009: "Non perdonerò mai l’assassino. Sono vicina a quella povera donna"

Migration

Giuseppe aggredito da una baby gang, mentre era in compagnia di amici, ha ricevuto un pugno in testa, ora è in rianimazione dopo aver subìto un delicato intervento chirurgico per rimuovere un ematoma cerebrale. La brutta vicenda di Lanciano non ha lasciato indifferente Lucia Di Virgilio, la mamma di Antonio De Meo, lo studente-cameriere di 23 anni, di Castel di Lama che la notte del 10 agosto 2009, a Villa Rosa di Martinsicuro, in un’area verde, venne aggredito ed ucciso a calci e pugni per futili motivi da tre rom (uno dei quali, all’epoca dei fatti, minore di 14 anni e non imputabile).

Lucia, a 11 anni dalla morte di suo figlio, cosa prova sentendo i fatti di Lanciano?

"Questa drammatica storia mi ha fatto ripiombare nel dramma della morte di mio figlio. Ci sono tante cose che ci accomunano, il minore non imputabile, la mancanza di valore della vita". Qual è il suo stato d’animo?

"Impotenza. Un profondo senso di sconfitta. Fatti come questi non dovrebbero accadere in uno Stato che si professa civile. Non si può perdere un figlio in questa maniera. Questo ragazzo di Lanciano combatte tra la vita e la morte, sono vicino a sua madre, perché ho conosciuto quei momenti di dolore, quel senso di impotenza, gli unici che mi sono stati vicini sono stati i cittadini di Castel di Lama.

Il minore che uccise con un pugno Antonio è morto anche lui a seguito di un’aggressione, lei lo ha perdonato?

"Non lo perdonerò mai. Sono convinta che là dove non arriva la legge dell’uomo arriva quella di Dio. Nella mia casa, nel mio cuore c’è quel vuoto che non si riempirà mai. Le persone che hanno concorso a quel delitto non hanno pagato come dovevano. Purtroppo le vittime non hanno nessun voce. Abbiamo fondato un’associazione per far sopravvivere il ricordo di Antonio, distribuiamo cibo e vestiario alle persone in difficoltà, un modo per aiutare che ci dà forza e coraggio di andare avanti". Cosa vuole dire a quella mamma?

"Di farsi forza, ci sono persone come me che le sono vicine con il cuore, le mando un abbraccio. Spero che fatti come questi non accadano mai più".

Maria Grazia Lappa