La carica degli alpini da tutta la regione

In duecento hanno partecipato all’appuntamento di ieri il sindaco Capannna: "Grazie per questo momento"

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Oltre 200 alpini arrivati da tutta la regione hanno partecipato al Raduno di Zona degli Alpini Marchigiani a Montegallo. Un evento molto atteso che avviene all’interno dell’area cratere in uno dei paesi colpiti dal sisma e che ha visto proprio gli alpini della locale sezione, molto impegnati nelle operazioni di soccorso. Il raduno fortemente voluto dal sindaco Sante Capanna e dal capogruppo Alpini di Montegallo, Adriano Rizzi, ha avuto il patrocinio del Club 41 Monte Vettore 41 i.f.

Proprio il sindaco Sante Capanna anche in veste di Presidente del Club 41 Monte Vettore ha dato il benvenuto ai partecipanti: "Ho fortemente voluto questo appuntamento, di alto significato morale – ha ammesso – che acquista particolare valenza in occasione della storica ricorrenza dei 150 anni della nascita delle Truppe Alpine, e che vedrà confluire, ne sono certo, numerose ‘Penne Nere’ e amici della montagna provenienti dall’intera regione con lo spirito di consolidare i valori di riferimento e di attaccamento alla nazione e al bene comune in cui gli alpini, più di altri sanno realizzarsi quotidianamente. Ne approfitto per ringraziare il locale Gruppo di Montegallo, di recente costituitosi, e il suo Capogruppo per aver ideato questa importante manifestazione positivamente accolta dal Consiglio direttivo e dal Presidente della Sezione Marche Sergio Mercuri".

Soddisfatto anche il Capogruppo Alpini di Montegallo, Adriano Rizzi. "Ringrazio tutti i partecipanti a questo atteso appuntamento della vita associativa della nostra Sezione – ha dichiarato –. Il nostro gruppo si è costituito nel 2018 in piena emergenza determinata dal sisma, e dopo questo lungo periodo di distanziamento determinato dal Covid, l’evento di oggi assume un significato particolare in quanto, di fatto, è per noi la prima occasione di ospitare le ‘Penne Nere’ nel nostro territorio e di inaugurare ufficialmente il nostro gruppo nel contesto di memoria nei confronti dei nostri caduti e di festosità e fratellanza tipici di noi alpini".

Valerio Rosa