Nel 2018 l’avvio del progetto, nel 2019 il vaglio del Comitato tecnico scientifico per i beni architettonici e paesaggistici del Ministero della cultura e, nel 2021, l’approvazione da parte della Soprintendenza. Dopo tre anni di burocrazia – che il presidente del Fai nazionale, Marco Magnifico, definisce troppo lunghi per un Paese civile – il progetto di restauro dell’oratorio della Madonna del Sole di Capodacqua (Arquata), piccola chiesa del XVI secolo attribuita a Cola dell’Amatrice con un ciclo di affreschi della metà del Cinquecento, è pronto per essere realizzato con i fondi raccolti dal Fondo ambiente italiano. Ieri, nella sala della Ragione di palazzo dei Capitani a Ascoli, si è svolta la presentazione dell’intervento di recupero alla presenza dello stesso Magnifico, della presidente del Fai Marche, Alessandra Stipa, del vescovo di Ascoli, Gianpiero Palmieri (la chiesetta è di proprietà della Diocesi), del direttore restauri e conservazione Fai, Paola Candiani, del sindaci di Ascoli e Arquata, rispettivamente Marco Fioravanti e Michele Franchi, e degli assessori regionali Latini e Castelli. E se la Stipa ha ripercorso le tappe che hanno avvicinato il Fai a questo bene, da subito dopo il terremoto del 2016 alla scelta di ‘adottarlo’ per restituirlo al suo antico splendore, Magnifico, oltre a spendere parole di elogio per il capoluogo Piceno e di felicità per il futuro dell’oratorio della Madonna del Sole, ha posto l’accento sulla prevenzione in un territorio come il centro Italia a forte rischio sismico. Il contributo del Fai si è manifestato all’indomani della prima scossa, quando su segnalazione dei suoi delegati e volontari marchigiani la Fondazione ha portato all’attenzione delle autorità il piccolo oratorio pericolante e ne ha sollecitato la messa in sicurezza urgente. Subito il Fai ha anche lanciato un appello di raccolta fondi nazionale a favore del monumento, cui hanno risposto tanti italiani donando 380 ...
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