La difesa: "Molti dubbi, sono accuse diffamatorie"

L’avvocato Gionni difende Brandimarte e alcuni dipendenti della Geta: "Il gip e il Riesame un anno fa avevano rigettato le richieste dei pm"

Migration

"Il giudice per le indagini preliminari di Ancona prima ed il Tribunale del Riesame poi, circa un anno fa avevano dimostrato l’infondatezza dell’accusa rigettando le richieste della Procura. Per questo, tale prosecuzione, dopo oltre un anno, lascia dubbi e perplessità. La Geta dimostrerà la sua innocenza, cosi come lo faranno i suoi dipendenti, da accuse infondate e diffamatorie".

E’ perentorio il commento dell’avvocato Mauro Gionni sull’inchiesta riguardante Ivan Brandimarte ed alcuni dipendenti della Geta, su gestione e smaltimento dei rifiuti. Secondo il pm della Dda di Ancona Gubinelli, la Geta avrebbe goduto di un occhio di riguardo di politici ascolani, ricambiati per tale servizio. "Nessun favore è stato ricevuto dalla politica. Le autorizzazioni avute riguardano diverse amministrazioni pubbliche ed i loro funzionari, oltre agli enti preposti ai controlli, che si sono succeduti in venti anni e di diverso orientamento politico. La Geta ha sempre sostenuto molte società sportive che fanno fare sport ai giovani, con sponsorizzazioni pubblicitarie". Ma vi è altro.

"Ancora oggi la Geta è a credito con i 33 comuni della provincia di Ascoli per compensi non pagati dello smaltimento degli RSU. Una contraddizione insanabile: i soggetti (presunti) compiacenti non pagano la Geta. Questo abbondante contenzioso contro la GETA – spiega Gionni - prova che, non solo non vi è un atteggiamento compiacente (presunto sistema Ascoli) ma, semmai, che vi è una discreta ostilità da parte di diverse amministrazioni pubbliche". Tornando al pronunciamento del gip Masini, Gionni sottolinea un passo del suo diniego ad emettere misure cautelari così come aveva chiesto il pm Gubinelli. "Secondo il punto di vista del gip le condotte contestate in ogni lettera del capo d’imputazione non sono provate".

"Per ogni condotta contestata – ricorda – è presente solo un unico campione analizzato, per questo motivo l’organo giudicante conclude l’analisi di ogni lettera con la seguente considerazione: ’Ritiene questo giudice che far discendere dall’analisi di un unico campione l’illegalità di tutti i collocamenti in discarica di rifiuti con quel codice, provenienti da quel produttore, risponda ad una logica presuntiva non consentita e non valorizzabile in questa sede’".

La Geta da quasi 10 anni è certificata ISO 14001; ha, cioè, una certificazione di qualità ambientale che viene attribuita e mantenuta solo a seguito di periodici controlli, che vengono fatti, per più giorni, ed anche settimane, ogni anno, da un organo esterno nazionale che verifica con attenzione e precisione il rispetto di ogni parametro normativo del settore.

p. erc.