La fibromialgia: una malattia subdola e non riconosciuta

di Adriano Sacripanti*

La fibromialgia è una patologia molto diffusa ma poco conosciuta. In Italia si stima ne sia colpita il 5% della popolazione, con un rapporto uomo -donna di 1 a 9. Nonostante la grande diffusione molte persone non sanno di averla, perché difficilmente riconoscibile in quanto molti sintomi sono presenti in altre patologie. Solo nel 1994 le Nazioni Unite hanno riconosciuto questa malattia, mentre l’Unione Europea nel 2008 l’ha inserita nel registro ufficiale. L’Italia ancora non l’ha riconosciuta. Sa dell’incredibile che nel nostro Paese ci siano più di tre milioni di persone che soffrono di tale malattia e per la medicina è sconosciuta. La fibromialgia si può manifestare con molti sintomi che riguardano la muscolatura: la stanchezza, il crampo muscolare, il formicolio, ma soprattutto il dolore che si può percepire alla digitopressione, oppure che può comparire improvvisamente. Nel corso della fibromialgia si possono avere problemi intestinali come il colon irritabile. In definitiva l’apparato più colpito è quello muscolare, con un danneggiamento delle fibrocellule muscolari e da lì i tendini. All’interno delle fibrocellule muscolari sono presenti i mitocondri (organuli a forma di fagiolo e la loro funzione è quella di produrre energia), che in questo caso non funzionano correttamente, producendo meno energia, ma più radicali liberi e acido lattico. In tal modo si sviluppa un infiammazione con la percezione del dolore. Il 40 per cento del corpo è costituito da muscoli, la cui inefficienza provoca non pochi problemi come la deambulazione, la respirazione o forti mal di testa. Un esempio riguarda lo sportivo che svolge un attività molto intensa e il giorno dopo presenta dolori un po’ su tutto il corpo dovuto all’acido lattico prodotto in eccesso. Secondo vari studiosi un’alimentazione ricca di carboidrati quali pane, pasta, pizza, patate, riso e legumi, peggiora lo stato infiammatorio del corpo poiché sono ricchi di zuccheri fini all’80 per cento. Quando lo zucchero viene assimilato dall’intestino e trasportato all’interno delle cellule, ciò comporta una iperattivazione del processo energetico della cellula (glicolisi) nel caso specifico delle fibrocellule muscolari. Anche lo stress può risultare un fattore scatenante della fibromialgia che comporta un aumento dell’ormone cortisolo che può essere contrastato in maniera efficace dall’uso della melatonina.

*presidente provinciale Associazione Italiana Consumatori