La frana a Grottammare Sotto il terreno che ha ceduto nuovi resti dell’antico maniero

Risalirebbe a un periodo tra l’XI e il X secolo: ora l’area è transennata per sicurezza ma del castello edificato come difesa dai pirati saraceni si intravedono mura e archi.

La frana a Grottammare  Sotto il terreno che ha ceduto  nuovi resti dell’antico maniero

La frana a Grottammare Sotto il terreno che ha ceduto nuovi resti dell’antico maniero

Tra i tanti danni e disagi causati dalle piogge cadute nei giorni scorsi, vi è stata una sorpresa nel paese alto di Grottammare. Uno smottamento in via Castello ha infatti portato alla luce un’altra porzione delle mura di cinta del vecchio maniero sorto, probabilmente, tra il IX e il X secolo dopo Cristo.

La frana è stata scoperta nella giornata di giovedì e, per ragioni di sicurezza, ieri è stata transennata dagli operai, dopo il sopralluogo dei tecnici comunali. La zona interessata è quella lungo la strada che sale a Casa Lella. La caduta della terra ha scoperto antiche mura dalle quali si intravvede qualche arco, ma è ancora tutto da scoprire. Il Castello fu edificato allo scopo di proteggere la popolazione dall’incursione dei pirati saraceni.

Situato nella parte più elevata del borgo medievale, fu sottoposto a vari rimaneggiamenti fino alla metà del Seicento a seguito di frane e degli inevitabili cambiamenti storico-culturali. Lo smottamento potrebbe portare, adesso, ad un nuovo interessamento degli organi competenti. Il castello si trova in una delle zone più panoramiche della città vecchia, si affaccia su tre versanti di notevole interesse, sul mare, verso nord e verso sud. Un luogo reso ancora più interessante dopo l’adiacente realizzazione di un grande parco pubblico attrezzato.

Nel frattempo si spera che la furia di queste precipitazioni a carattere tropicali, provocate dalla crisi climatica in atto, non abbiano in serbo per il territorio altre sgradite sorprese, anche se per il weekend e l’inizio della prossima settimana sono previste di nuovo abbondanti precipitazioni. Fortunatamente nel Piceno piove da circa un mese, il che ha reso il terreno più pronto ad accogliere la pioggia: certo è che di fronte a una nuova bomba d’acqua però, i disagi non sarebbero pochi.