
Il fiume Castellano a livelli purtroppo molto bassi
Non illudiamoci: quel manto di neve che vediamo illuminare il monte Vettore non sta aiutando a rimpinguare di acqua le sorgenti dell’acquedotto del Pescara, tanto più che la zona maggiormente interessata allo scopo è Castelluccio. Insomma, la neve non è sufficiente e di conseguenza, se non succederà qualche evento nevoso di alto livello nelle prossime settimane, ci attende un’altra estate difficile dal punto di vista della risorsa idrica. Sul Vettore ci sono una decina di centimetri di neve, resto della bella nevicata purtroppo consumata da un paio di giorni di vento di scirocco della scorsa settimana; poca cosa rispetto al necessario approvvigionamento, tanto che la preoccupazione è già palese negli uffici della Ciip.
Per quanto riguarda dunque le precipitazioni nevose, siamo nel campo dell’imponderabile; allora l’unica strada è proseguire nelle opere che nel giro di qualche anno dovrebbero aiutare a sopperire a questa crisi di precipitazioni garantendo acqua alle province di Ascoli e Fermo gestite dalla Ciip. Occhi puntati sul potabilizzatore Lago di Gerosa. Chi in questo periodo ha frequentato la zona si sarà reso conto della presenza di grandi tubi stesi a terra; man mano verranno interrati per molti chilometri dalla task force di circa 400 addetti appartenenti a diverse ditte vincitrici dei subappalti che sono impegnate nella realizzazione del lavoro.
Sulla carta la fine dell’opera è fissata a marzo 2026, in tempo dunque per l’estate successiva. Una piccola speranza di anticipare questa scadenza c’è, ma è chiaro che parliamo di poco tempo prima di marzo ’26 e certamente non in vista della prossima estate per la quale bisogna solo sperare in precipitazioni adeguate a sopperire al fabbisogno di due province che, soprattutto nei mesi estivi vedono aumentare considerevolmente la popolazione per via del gran numero di turisti che arrivano nelle strutture ricettive del litorale adriatico, per complessive 450 mila presenze circa.
Ben più lontana la realizzazione del Grande Anello dei Sibillini, opera decisamente imponente. Lo scorso 19 dicembre è avvenuta ad Arquata la rottura del diaframma della prima galleria dell’acquedotto antisismico del Pescara, segnando una tappa fondamentale nella realizzazione dell’infrastruttura strategica per la sicurezza idrica della regione Marche. Si tratta di 9 chilometri di acquedotto, che andranno a far parte dei 35 chilometri dell’Anello dei Sibillini, di cui questa è solo la prima parte di un intervento.
Peppe Ercoli