La nuova cava di travertino: residenti e associazioni contro il progetto a Cagnano

Paesaggio naturale da una parte, interessi imprenditoriali dall’altra. Da qualche mese a questa parte la prospettiva dell’attivazione in paese di una nuova cava di travertino tiene in apprensione l’intera comunità di San Pietro in Cagnano. L’acquisto del terreno da parte di un imprenditore di Tivoli ha infatti proiettato la frazione di Acquasanta al centro di un dibattito infuocato che coinvolge residenti, enti locali e associazioni ambientaliste. "In questi casi – sottolinea Paolo Prezzavento di Legambiente – bisogna valutare l’impatto ambientale di insediamenti che portano lavoro e ricchezza al territorio in relazione al potenziale naturale e turistico dell’area. È necessario analizzare a fondo i rischi legati alle sorgenti termali e alle falde acquifere, ma anche le problematiche connesse ai mezzi pesanti e alla viabilità, vista anche la necessità di spostare il corso della strada comunale emersa da un primo sopralluogo. Qui vivono imprenditori che hanno investito con forza sulla ricettività e che con l’apertura della cava si troveranno danneggiati in termini di bellezza e potenzialità del territorio, senza dimenticare le problematiche che emergeranno una volta terminata l’attività estrattiva". Cristiano Allevi, imprenditore di San Pietro in Cagnano, si dichiara determinato a battersi fino all’ultimo per impedire la realizzazione della cava. "Ci stiamo confrontando con un imprenditore preparato e aperto al dialogo - afferma -. Tuttavia, in ballo non c’è alcuna prospettiva di sviluppo per il nostro paese, ma solo scempio, devastazione e profitti personali. Ho grande rispetto per questa attività, ma non possiamo permetterci di cancellare con un colpo di spugna il nostro patrimonio naturale e archeologico. Sono passati quasi 20 anni dall’aggiornamento del piano cave, che andrebbe revisionato anche alla luce degli ultimi terremoti. A oggi non c’è alcun progetto in Regione o in Provincia". "Bisogna essere realisti – dichiara invece il sindaco Stangoni –. Il travertino è una risorsa di Acquasanta e il piano cave è molto più complesso di quello regolatore, servono almeno 3 anni per aggiornarlo. Ad oggi, da geologo, posso assicurare che se l’imprenditore presenterà un progetto in linea con le norme vigenti non ci saranno alternative all’approvazione".

Federico Ameli