La palla passerà nuovamente alla Cassazione

Nel ricorso accolto a febbraio nel mirino la decisione di detrarre solo l’aumento per la recediva

L’iter processuale riguardante Giorgio Giobbi in relazione all’omicidio di Giovanni Albertini si annuncia dunque ancora lungo. Per arrivare ad un pronunciamento definitivo Giobbi dovrà aspettare quantomeno il pronunciamento ulteriore della Corte di Cassazione alla quale i suoi legali hanno annunciato di volersi rivolgere dopo il pronunciamento di ieri della Corte d’Assise d’Appello di Firenze che non li convince ancora del tutto sulla quantificazione della pena finale a 8 anni, 8 mesi e 20 giorni di reclusione. Nel ricorso che era stato accolto a febbraio scorso dalla Cassazione gli avvocati Sergio Liberati, Alessio De Vecchis e Federico Cecconi avevano sostenuto che la Corte d’Assise d’Appello di Perugia, nel condannare Giobbi a 8 anni, 4 mesi e 20 giorni, aveva detratto esclusivamente l’aumento comminato per la recidiva ma aveva mantenuto la stessa pena base, stabilita in 11 anni e 7 mesi di reclusione; una pena, quindi, superiore al minimo di legge pari a 10 anni. La pena finale poi, una volta applicati gli aumenti per le aggravanti rimaste e detratta la diminuzione di un terzo per la scelta del rito abbreviato, è stata determinata nella misura di 8 anni 4 mesi quattro e 20 giorni di reclusione.

Il provvedimento della Cassazione, tuttavia, non escludeva la rideterminazione anche della pena base, dal momento che l’assenza della recidiva avrebbe dovuto far ritenere diminuita anche la pericolosità sociale dell’imputato. Altro motivo del ricorso riguardava il fatto che la rideterminazione della pena base era stata chiesta anche con memorie scritte dai difensori di Giobbi ma la Corte d’Assise di Perugia si è limitata a prendere atto della precedente pena base, fissata dalla Corte d’Assise d’Appello di Ancona in 11 anni e 7 mesi di reclusione, in virtù di non meglio precisati limiti, "invero del tutto insussistenti". Ora la Cassazione dovrà pronunciarsi ancora sul pronunciamento della Corte d’Assise d’Appello di Firenze.

p.erc.