La polizia penitenziaria trova un microtelefono in cella

Sequestro e indagini al Marino del Tronto per capirne la provenienza

Sono continui i tentativi di far entrare all’interno del carcere di Marino del Tronto oggetti non autorizzati se non addirittura droga. Chiaramente l’oggetto più ambito è il telefonino col quale i detenuti vorrebbero comunicare con l’esterno e non solo per parlare coi familiari più liberamente, ma anche per continuare a gestire i loro loschi traffici illegali, pur restando detenuti. L’ultimo ritrovamento è proprio di questi giorni.

Gli agenti della polizia penitenziaria hanno infatti intercettato un microtelefono, lo hanno trovato durante una perquisizione in una cella del reparto di media sicurezza, dove sono rinchiusi detenuti provenienti da Marocco, Tunisia e Germania. Il microtelefono è stato sequestrato e sono in corso accertamenti per risalire a chi era stato recapitato e come è stato introdotto all’interno del carcere ascolano.

Lo scorso dicembre gli agenti intercettarono un pacco sospetto indirizzato ad un detenuto tunisino e che al suo interno nascondeva cinque telefoni cellulari. A gennaio 2021 all’arrivo della corrispondenza in carcere sono scattati i controlli su tutti i pacchi e lettere destinati ai detenuti. All’interno di uno di questi gli agenti della polizia penitenziaria hanno scovato un telefonino nascosto in un pacco di farina. Il plico era destinato ad un uomo di origini siciliane, detenuto in regime di massima sicurezza. A giugno 2018 droga venne trovata droga all’interno di un materasso; si trattava di 10 ovuli contenenti complessivamente 8,5 grammi di eroina. Il detenuto ha negato che fosse di sua proprietà. "Fosse la mia, vi pare che l’avrei nascosta nel mio materasso?"

p. erc.