La protesta dei medici. Disagi: niente interventi

Dovranno essere nuovamente calendarizzati. Adesione quasi completa nel Piceno: dai veterinari agli anestesisti-rianimatori.

La protesta dei medici. Disagi: niente interventi

La protesta dei medici. Disagi: niente interventi

Alta la percentuale dei camici bianchi che ieri hanno incrociato le braccia negli ospedali del Piceno, in linea con quelli che sono stati i dati in tutti i nosocomi italiani, in occasione dello sciopero nazionale di 24 ore dei medici, veterinari e sanitari del Servizio sanitario proclamato da Aaroi-Emac, Fassid, Fvm-Federazione veterinari e medici e Cisl medici. Ieri è stata la seconda giornata di protesta dopo quella del 5 dicembre. Questa volta a fermarsi sono stati veterinari, anestesisti-rianimatori e specialisti di patologia clinica e dell’area radiologica. Nell’Ast di Ascoli, così come dichiarato dal direttore del presidio unico ospedaliero, Giancarlo Viviani, l’adesione è stata quasi totale da parte degli anestesisti, più contenuta da parte dei radiologi. "Sono saltati quasi tutti gli interventi operatori programmati – dice Viviani – in quanto hanno scioperato praticamente tutti gli anestesisti. Solo qualcuno di loro non ha aderito. L’azienda non può sapere, se non il giorno stesso, quante persone sciopereranno. Ma fa in modo che ci sia il contingente di personale minimo per le urgenze, che dunque sono comunque e sempre garantite. Per quanto riguarda i radiologi, nel turno della mattina di oggi (ieri ndr) non c’è stata un’adesione importante, e per questo motivo le prestazioni sono state erogate regolarmente nella loro quasi totalità".

Numerose le motivazioni alla base della mobilitazione: i sindacati medici e veterinari contestano la Legge di bilancio 2024, il mantenimento del tetto alle assunzioni di nuovo personale, l’assenza di misure per stabilizzare i precari, il sottofinanziamento del fondo sanitario nazionale del prossimo Ccnl, e il mancato riconoscimento della specificità del lavoro dei professionisti. Disagi, dunque, si sono registrati anche negli ospedali piceni, soprattutto per gli interventi chirurgici programmati. Quest’ultimi, come comunicato da Viviani, sono saltati quasi tutti e dovranno per questo motivo essere nuovamente calendarizzati. Lo sciopero, affermano i sindacati, è "indispensabile per dare un messaggio alla politica di governo: il servizio sanitario nazionale ha bisogno di aiuto. La Legge di bilancio non lo aiuta affatto. Lo sciopero è l’estrema ratio a cui ricorrere per reclamare il diritto alla salute garantito dal personale pubblico". Intanto, il Nursind di Ascoli ha organizzato per domani, dalle 14.30 alle 17, davanti al ‘Mazzoni’, la seconda manifestazione dei lavoratori per la mobilità extra Ast.

Lorenza Cappelli