La protesta dei sindacati "I diritti dei lavoratori? Sono chiusi dentro una bara"

Presidio e manifestazione per le gravi carenze di organico e le promesse disattese sui tempi di vestizione, Viola Rossi della Cgil: "Se non saniamo il pregresso non si tratta".

La protesta dei sindacati  "I diritti dei lavoratori?  Sono chiusi dentro una bara"

La protesta dei sindacati "I diritti dei lavoratori? Sono chiusi dentro una bara"

Singolare presidio di protesta, ieri, davanti all’ospedale ‘Mazzoni’, organizzato dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fials e Ugl salute. I rappresentanti dei lavoratori del comparto dell’Ast di Ascoli hanno inscenato, con tanto di bara (di cartone) e marcia funebre, il funerale dei diritti del personale degli ospedali Piceni, con un corteo che dall’ingresso si è mosso fin davanti l’atrio del nosocomio. Motivo della plateale manifestazione la negazione, a loro dire, dei diritti dei dipendenti dell’Ast. "Visti gli impegni assunti, sia dal presidente Acquaroli, sia dall’assessore Saltamartini – dice Viola Rossi della Cgil –, ci aspettavamo che con la nuova direzione dell’Ast avremmo risolto alcuni problemi fondamentali che se non saniamo non possiamo andare avanti. La Natalini ci ha detto che tutto il pregresso non è di sua competenza, per cui, per quello che è successo prima dell’1 gennaio 2023, non ha alcun potere nel merito, ma che può farsi solo parte diligente affinché le cose vadano a buon fine. Questo lo contestiamo fortemente perché è la stessa normativa regionale a dire che tutto ciò che attiene al personale dipendente resta a capo all’Ast di pertinenza. Quindi, è vero che c’è una gestione liquidatoria che fa riferimento all’Ast di Ancona per tutto il pregresso, ma su un’altra serie di questioni, non per quelle attinenti al personale, il cui riassorbimento da una nuova azienda avviene senza soluzioni di continuità".

"Pretendiamo che – continuano –, almeno, sui tempi di vestizione, visto l’impegno assunto da Saltamartini nell’aprile scorso, sulle Peo e gli incarichi di funzione, atti legittimamente adottati, le cose vadano a buon fine. Se non saniamo il pregresso non siamo disponibili a riprendere la trattativa. Se la Natalini rivedrà le sue posizioni ci risiederemo immediatamente al tavolo, ma deve portarci atti concreti. Altrimenti continueremo con la mobilitazione e andremo avanti anche in sede legale in tribunale".

"Ci ritroviamo nuovamente a manifestare – continua il coordinatore della Rsu dell’Ast di Ascoli, Paolo Grassi – perché ancora ci sono problemi irrisolti. I lavoratori si trovano a lavorare con turni doppi, a saltare i riposi, a non poter usufruire delle ferie, e nello stesso tempo si vedono negati diritti sanciti dal Contratto collettivo nazionale. I dipendenti vogliono solo che vengano rispettati i loro diritti, che sono tantissimi in questo caso, dai tempi di vestizione non riconosciuti da sei anni, al buono pasto, alle progressioni economiche ferme dal 2019, fino alla produttività che non viene pagata dal 2021. Ci troviamo in una situazione in cui si chiede al dipendente di dare qualcosa in più, ma quando si parla di diritti l’azienda fa un passo indietro". Lorenza Cappelli