La protesta dei sindacati: "Personale stanco"

"Ci sono tanti lavoratori che non percepiscono da sette mesi le indennità di malattie infettive"

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"Ora basta. Quale futuro per gli operatori sanitari del Piceno?": con questo interrogativo, scritto a caratteri cubitali su volantini e manifesti, le sigle sindacali Nursind, Usb e Nursing Up hanno dato vita, ieri mattina, ad un presidio di protesta davanti all’ospedale ‘Mazzoni’. Un gruppo nutrito di rappresentanti dei lavoratori dell’Area vasta 5 che, con tanto di striscioni, fischietti e incatenati, ha manifestato contro un sistema sanitario pubblico che – dicono – "non riconosce le indennità di malattie infettive, i pagamenti festivi infrasettimanali, gli straordinari, i tempi per indossare e togliere la divisa, la produttività, le premialità Covid" e che "non assicura assunzioni stabili e non riconosce le ferie arretrate". Insomma, tutta una serie di diritti che le organizzazioni sindacali rivendicano. "Il personale non ne può più – dice Mauro Giuliani dell’Usb – di tutte le negazioni che subisce. Ci sono tanti lavoratori che non percepiscono da sette mesi le indennità di malattie infettive, ma lavorano nella Murg Covid bardati per 5 ore consecutive. Non prediamo la produttività del 2021 da un anno perché abbiamo un debito pagato dai lavoratori di 495mila euro. Il prossimo 9 novembre, grazie allo stato di agitazione, siamo riusciti a riattivare quel tavolo. Vediamo se ci saranno risposte concrete, altrimenti andremo avanti con la mobilitazione. Non vengono pagati i festivi infrasettimanali, non vengono rispettati i diritti contrattuali come i tempi di vestizione, e non vengono pagate le ore di straordinario. Ci sono oltre 200 lavoratori i cui contratti scadono il 31 dicembre e ancora non si sa se saranno prorogati o meno. Insomma, tutta una serie di questioni per le quali siamo stanchi di attendere. Chiediamo risposte a questa direzione".

"I dipendenti sono molto delusi da questa amministrazione – continua Maurizio Pelosi del Nursind – e se la Regione non interverrà continueremo con le proteste. Aspettiamo la convocazione del 9 novembre per decidere se organizzare altre manifestazioni. L’azienda ci fa promesse da due anni, ma la situazione sta degenerando: basti pensare che alcuni dipendenti si sono licenziati, e questa è una cosa grave. I nostri fondi sono i più bassi delle Marche". Infine, la denuncia anche da parte di Roberto Tassi del Nursing Up. "Il problema – dice – riguarda anche le graduatorie del concorso degli infermieri che tra due mesi scadono. I lavoratori del Piceno sono costretti a fare cento chilometri per andare a lavorare ad Ancona, o addirittura lavorano nel nord Italia, perché le graduatorie sono bloccate, così come quelle della mobilità regionale e interregionale. Il nostro territorio è penalizzato da circa 20 anni. Con la legge numero 8 del 2017 era previsto un riallineamento dei fondi, ma non è stato mai fatto".

Lorenza Cappelli