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La ricercatrice Unicam: "Una molecola dimostra che muoiono di caldo"

Caos climatico, lo studio sulle ondate di calore

Caos climatico, lo studio sulle ondate di calore

Caos climatico, lo studio sulle ondate di calore

Le cozze sono le sentinelle della salute del mare. Organismi estremamente resistenti, capaci di adattarsi a tanti tipi di habitat. Ma il surriscaldamento dei mari dovuto alla crisi climatica è riuscito a fiaccare anche questi eroici mitili. Lo sa bene la dottoressa Martina Capriotti, ricercatrice Unicam nel team del prof Palermo, che le cozze le studia in diversi mari, giungendo alla conclusione che sì, la loro morìa segnalata ormai da 3 anni lungo la costa Picena è direttamente collegata al mare più caldo: "Anche al Conero è stato osservato lo stesso fenomeno descritto in altre zone del nord Adriatico – spiega – Dall’analisi dell’espressione dei geni del mitilo mediterraneo si evidenzia come alcuni biomarcatori molecolari aumentano con le ondate di calore; un segno che l’ organismo è in stato di stress". In pratica, le cozze crescono fino a quando il mare è più fresco, ma poi finiscono come ’bollite’ dal calore dell’acqua: "Queste molecole sono poco espresse durante i mesi primaverili per poi aumentare in piena estate", quando cioè muoiono, come accade ai moscioli. "Una delle ultime ondate di calore, per capirci, ha provocato una temperatura dell’Adriatico per 41 giorni superiori ai 30 gradi": un mare tropicale. Ma è ormai troppo tardi per mitigare gli effetti della crisi climatica scatenata dall’uso umano di carbone e petrolio? "Sarebbe un grave errore pensarlo – conclude Capriotti – perché modificando i nostri comportamenti si possono ancora salvare i nostri mari". E le nostre vite.

ele. gr.