REDAZIONE ASCOLI

La tenera ascolana soffre: "La raccolta è andata male"

Il produttore: "Ogni anno il cambiamento climatico ci influenza sempre più"

I produttori di oliva tenera ascolana devono affrontare una delle stagioni più nere degli ultimi anni. Il disciplinare dell’oliva ascolana in salamoia prevede l’inizio della raccolta il 10 settembre e la conslusione il 25 settembre. Ugo Marcelli titolare della cooperativa Case Rosse di Poggio di Bretta ci stila un primo bilancio relativo alla raccolta appena ultimata: "La raccolta è andata male".

Marcelli, quali sono le cause? "Purtroppo quando c’è stato il periodo dellafioritura tra fine maggio e i primi di giugno ha piovuto troppo e questo ha dilavato il pistillo".

Ci può spiegare meglio?

"L’oliva viene impollinata dall’aria se c’è la pioggia durante il periodo dell’impollinazione questa viene duramete compromessa e nel contempo quest’anno abbiamo c’è stata pochissima allagagione. Inoltre un altro fattore ha compromesso tale fase e la causa è riconducibile ad un abbassamento delle temperatura".

È possibile quantificare a questo punto le conseguenze sulla produzione dell’oliva tenera ascolana?

"Prevediamo un calo pari a meno 40% in meno rispetto alle annata normali. Una situazione che è la conseguenza del cambiamento climatico che anno dopo anno sta caratterizzando sempre di più la raccolta delle olive ascolane".

Si rischiano ripercussioni anche sulle quotazioni?

"Certamente un calo dell’offerta di prodotto genererà un aumento dei prezzi. Adesso ci troviamo con i prezzi molto alti che variano tra un minimo di 350 e un massimo di 400 euro al quintale. Basti pensare che lo scorso anno la quotazione si aggirava intorno ai 250 euro al quintale". Una situazione che sta influenzando anche il prezioso olio ricavato dall’oliva tenera ascolana?

"Il prezzo dell’olio è schizzato a livelli mai visti. La ripercussione che stiamo registrando sull’olio ha portato il prezzo ad una quotazione che varia tra i 20 e i 25 euro al litro. Per capire la portata del fenomeno basta confrontare le quotazioni di quest’anno con quelle del 2022. Dodici mesi fa il prezzo era di mediamente collocato tra i 15 e le 17 euro. Oggi alcuni coltivatori arrivano addirittura a vendere un litro di olio fatto con la tenera ascolana anche 30 euro".

Come giudicate la qualità?

"La qualità è buona perché gli agricoltori stanno attuando ciò che hanno appreso nei corsi di formazione che hanno frequentato negli anni. Questo ha portato ad un miglioramento considerevole della gestione del frutto e della fase di raccolta".

È possibile ipotizzare come sarà la prossima stagione?

"In agricoltura è molto difficile fare questo esercizio. Oggi siamo consapevoli che i cambiamenti climatici ci stanno massacrando. Per esempio sono mesi che non piove e quindi la campagna ne risente anche perchè iniziano a scarseggiare le riserve idriche. Noi coltivatori stiamo migliorando e affinando le tecniche agronomche e tra queste anche l’irrigazione per tutelare le nostre piante di oliva tenera ascolana con la speranza che si sufficiente".

v. b.