La via delle botteghe rimasta senza negozi

In via Pretoriana ad Ascoli ci sono appena quattro attività. Tantissimi vecchi locali sono invece sfitti e chiusi con dei lucchetti

Migration

Un tempo era la ‘via delle botteghe artigiane’, una delle zone più caratteristiche della città. Ora, a distanza di qualche anno, è diventata la ‘via delle serrande abbassate e dei locali sfitti’. Una vera e propria desolazione. È questo il sentimento che si prova passeggiando per via Pretoriana, la strada che collega il centro storico al quartiere della Piazzarola. Pochi metri, che fino a un decennio fa erano contraddistinti da decine e decine di botteghe, laboratori degli artigiani, negozietti di souvenir. Ora, invece, un negozio di frutta e verdura, un centro estetico, una pizzeria al taglio, un bar. E poco più. Sembra come se via Pretoriana fosse finita nel dimenticatoio, a beneficio di altre zone del centro che, con il passare degli anni, sono state invece sempre più valorizzate. Tanti vecchi locali sono rimasti sfitti e sono addirittura chiusi con dei lucchetti. Altre ex botteghe hanno le serrande permanentemente abbassate. In alcune vetrine, invece, sono affissi cartelli per chi fosse interessato ad affittare. Insomma, è come se via Pretoriana fosse stata esclusa dalla riqualificazione che comunque, in questi anni, ha riguardato il centro storico. Ne è un esempio anche il fatto che la pavimentazione, lungo tutto il tratto che da piazza Roma conduce all’Annunziata o alla Piazzarola, è gravemente danneggiata e, per le auto, sembra quasi di essere sulle montagne russe, dovendo mettere a dura prova gli ammortizzatori tra una buca e un sampietrino rotto. Chissà, dunque, che da parte dell’amministrazione non possa esserci, per il futuro, anche l’intenzione di ridare lustro a una via decisamente caratteristica per il centro cittadino, che un tempo pullulava di botteghe e di attività che erano in grado di riportare il cliente, o semplicemente il turista, indietro nel tempo, a quando la globalizzazione ancora non esisteva e i ritmi della vita erano decisamente meno nevrotici di quelli odierni. Tra l’altro, via Pretoriana è anche contraddistinta da numerosi palazzi storici, che assumono un’importanza notevole dal punto di vista culturale.

Superato l’arco della rua intitolata allo scultore ed orafo Pietro Vannini, ad esempio, in rua delle Convertite fa bella mostra una leggiadra bifora gotica, l’unica integra delle tante inserite nei prospetti modificati. Sul lato opposto, fra rua del Ponte Oscuro e la suggestiva rua dell’Arco, un palazzetto, con due portali trecenteschi ad arco falcato, presenta al piano superiore delle finestre con cornici guelfe. All’incrocio con via Betuzio Barro, poi, c’è ancora la base di una delle tante torri gentilizie che si elevavano nel quartiere della Piazzarola. Insomma, c’è il rischio concreto che una delle zone più caratteristiche del centro storico venga dimenticata. E, per una città che vuole vivere di turismo, questo è un pericolo che non si può proprio correre.

Matteo Porfiri