La zia: "La mia piccola ’Mema’ non stava ferma un attimo"

"Era una bambina super gioiosa e chiedeva sempre della sua migliore amica Luna"

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Poca voglia di parlare. E tanta incredulità per quanto accaduto. La famiglia di Emma si chiude nel silenzio. Il giorno dopo la morte della bambina, di soli due anni e mezzo, si comincia davvero a metabolizzare la tragedia. I genitori della piccola sono comprensibilmente distrutti, ma stanno affrontando il dramma con grande forza d’animo e soprattutto una grande dignità. L’unica che riesce a dire qualcosa, ricordando Emma, è la zia Marzia Paolini, la sorella della mamma, che in queste ore non sta facendo mancare il proprio sostegno ai genitori della bimba e trascorre insieme a loro ogni singolo istante. "La mia piccola ‘Mema’, come diceva lei, era un uragano – racconta zia Marzia –. Era sempre in movimento, ballava, rideva, trasmetteva allegria. Era una bambina super gioiosa, non stava ferma un attimo. Come tutti i bambini, ovviamente, diceva sempre di voler andare al parco. Le dicevo sempre che era una ‘currira’, perché voleva sempre uscire, proprio come la mamma. D’altronde, ‘la quercia non fa le melarance’. Ogni volta, poi, chiedeva dei cuginetti Nicholas e Ginevra, con i quali era una cosa sola. E chiedeva sempre della sua migliore amica Luna. Insieme erano due ‘teppiste’, una il braccio e l’altra la mente. Emma era il sole per tutti – conclude Marzia :. E a dirlo era chiunque la conoscesse". Poche parole, quelle di zia Marzia, che però rendono l’idea dell’amore che Emma percepiva da tutta la sua splendida famiglia. Mamma Sofia, invece, continua ad affidare ai social il suo stato d’animo. Emma manca sempre di più. E non può essere altrimenti. "L’amore della sua mamma – ha scritto ieri Sofia -. Ti amo infinitamente". Il tutto accompagnato da un cuore e da un sole. Quel sole che la bimba rappresentava, per tutti. E, sempre sui social, sono tanti i messaggi di affetto e di vicinanza che continuano ad arrivare ai genitori della piccola. "Ciao Emma – scrive, ad esempio, un’amica di famiglia –. Piccolo grande sole. Ora che sei volata in cielo, insegna agli altri angioletti a sorridere, a giocare e scherzare come solo tu sapevi fare. Ci manchi, ci mancherai. E rimarrà per sempre un vuoto incolmabile, un dolore indescrivibile, perché proprio tu? Vola, vola più in alto che puoi, vola sopra al dolore. Quaggiù, senza te, niente sarà più come prima. Non ti dimenticherò mai piccolina. Adesso e per sempre sarai l’angelo più bello e più sorridente del Paradiso. Un sole, un sole che splende – conclude la ragazza –, senza spegnersi mai".

Matteo Porfiri