Ascoli, il lago di Pilato oggi è prosciugato. "Occhio alle uova del chirocefalo"

Il direttore del Parco dei Sibillini: "Speriamo in un inverno nevoso, ma i turisti facciano attenzione"

Ecco cosa rimane ora del lago di Pilato.

Ecco cosa rimane ora del lago di Pilato.

Ascoli, 8 settembre 2022 - Completamente prosciugato. Si presentava così, martedì scorso, agli occhi di alcuni escursionisti, il lago di Pilato, una tra le mete più gettonate, nel corso dell’estate, dagli amanti del trekking e della montagna. L’ultima volta che il lago apparve del tutto asciutto, a causa della siccità e delle poche piogge, era l’agosto del 2017. Cinque anni dopo, dunque, del lago non c’è più traccia. Un’amara sorpresa, dunque, per tutti quegli escursionisti che, in questi giorni, hanno affrontato tre o quattro ore di cammino per ammirarlo da vicino. Il lago di Pilato si trova nel comune di Montemonaco, nel bel mezzo del Parco nazionale dei Monti Sibillini e ad una quota di 1.941 metri sul livello del mare. Conosciuto, e spesso definito, come ‘il lago con gli occhiali’ per la forma dei suoi invasi complementari e comunicanti nei periodi di maggiore presenza di acqua. Nel periodo intermedio, infatti, i due specchi di acqua assomigliano a due occhi posti in posizioni diverse. In questo momento, però, l’acqua non c’è più anche se dal Parco nazionale dei Monti Sibillini trapela una certa tranquillità. A fare il punto della situazione sulle condizioni del lago è il direttore del Parco, Maria Laura Talamè

 

di MATTEO PORFIRI

Direttore Talamè, le foto inviate dagli escursionisti fanno impressione. Come spiega tale situazione?

"Innanzitutto, va evidenziato il fatto che il lago di Pilato non ha affluenti. Quindi, la sua portata dipende esclusivamente dalle precipitazioni invernali, dalla quantità di innevamento e anche dalla siccità estiva, che provoca ovviamente l’evaporazione dell’acqua. Insomma, le condizioni meteorologiche sono decisive per quanto riguarda la resistenza del lago ed è normale che durante l’estate si verifichi una situazione simile. Nel 1990, addirittura, le condizioni erano addirittura peggiori e si temeva il peggio. Adesso, invece, restiamo piuttosto tranquilli perché confidiamo in una stagione invernale piovosa e soprattutto nevosa".

Non c’è il rischio, senza acqua, che il ‘chirocefalo del Marchesoni’, che è il crostaceo endemico del lago di Pilato, possa estinguersi?

"Assolutamente no. E vi spiego anche il motivo. Il normale ciclo del chirocefalo non è stato interrotto. Infatti, l’esemplare è riuscito a deporre le uova lungo le sponde del lago e queste si schiuderanno non appena ci saranno le giuste condizioni atmosferiche. Quindi, la riproduzione del crostaceo è garantita. Certo, senza acqua moriranno, purtroppo, gli esemplari che già c’erano, ma il rischio di estinzione non c’è, perché le uova sono state deposte. Anzi, a tal proposito invito tutti i turisti e gli escursionisti che in questi giorni si recano al lago di Pilato a fare attenzione. Chiedo loro, infatti, di non avvicinarsi troppo all’area del lago, perché si rischierebbe di rompere le uova. Le persone, troppo spesso, sono le vere nemiche del chirocefalo".

In che senso? Ci sono stati comportamenti inadeguati?

"Frequentemente, purtroppo, i turisti non prestano la giusta attenzione ai propri comportamenti. E, spesso, lo fanno in maniera inconsapevole. A volte ci sono delle guardie, sul posto, che cercano di fare in modo che la gente non si avvicini troppo al lago. Ma, quando non ci sono controlli, le persone fanno ciò che vogliono. E questo non va bene. Quindi, chiedo a tutti di rispettare le indicazioni e non avvicinarsi troppo al lago. Le uova del chirocefalo sono piccolissime e non si vedono a occhio nudo".

Come è andata la stagione turistica al lago di Pilato?

"Tutto sommato credo sia andata bene. Ci sono stati numerosi visitatori, in media con quelli dello scorso anno. In passato, sinceramente, si registrava un’affluenza maggiore. Ma il bilancio è comunque positivo".

Quindi, ora, non resta che sperare che torni la pioggia?

"Ce lo auguriamo, affinchè il lago possa tornare alla normalità. E speriamo anche che possa esserci un inverno nevoso".