L’amore trionfa in campo Nonostante le regole

Con la frase, scritta a caratteri cubitali su uno striscione, in cui la bellezza della giovane in questione superava di gran lunga un goal alla squadra avversaria, il ventitreenne tifoso canarino Giordi Friscolanti avrebbe voluto omaggiare la sua ragazza Rebecca e festeggiare il primo anniversario di fidanzamento al Recchioni in occasione del derby contro l’Ancona Matelica. "L’idea originale era quella di far leggere il messaggio dallo speaker dello stadio durante il prepartita per non interferire con la lettura di formazioni e comunicazioni vari e - confessa il giovane fermano - ma era troppo complicato dati i molteplici permessi da richiedere. Così, dopo aver chiesto l’autorizzazione alla società canarina, mi sono procurato il necessario per scrivere la frase su un rotolo di carta di dimensioni tali (8 x 1.20 mt) per cui, una volta appeso sulla balaustra laterale interna della Curva Duomo, potesse essere letto dalla tribuna ovest dove, ormai da tempo, il tifo gialloblù è sistemato". L’effetto sorpresa, in realtà, c’è stato anche se non esattamente quello che intendeva sortire l’appassionato tifoso che spiega: "Prima del fischio d’inizio, le autorità addette al controllo hanno rimosso lo striscione in quanto considerato irriguardoso nei confronti della squadra ospite secondo le disposizioni legislative. Così del gran lavoro impiegato per realizzarlo non è rimasto nulla se non lo steward che, controllando il biglietto d’ingresso alla mia fidanzata le ha rivelato essere lei la Rebecca che stavano cercando". Trattandosi di giovani tifosi innamorati, un lieto fine doveva pur esserci: hanno festeggiato sugli spalti perché la Fermana quel goal all’Ancona l’ha segnato. Non solo: sono risultati essere i vincitori del libro fotografico sul tifo gialloblù ‘Ti amo da cent’anni, ti difendo da sempre’, messo in palio in occasione dell’incontro stesso, che hanno poi donato a Italo, nonno di Rebecca. "Dopo aver letto la notizia dello striscione dei tifosi del Verona, sul quale sta indagando la procura, in cui si indicavano le coordinate di Napoli ai bombardieri russi e ucraini - conclude Giordi - a me e Rebecca resta qualche perplessità, la foto del nostro striscione e la consapevolezza di un semplice ma grande messaggio d’amore".

Gaia Capponi