
Una delle antiche lampade scomparse
Il caso delle lampade scomparse dal ponte dell’Albula sarebbe stato archiviato. Il procedimento avviato dopo l’esposto del sindaco non dovrebbe quindi andare avanti. A confermarlo è lo stesso primo cittadino Antonio Spazzafumo, che ricostruisce in prima persona quanto accaduto in quei giorni del 2021. "Io stesso ho effettuato quel sopralluogo nei magazzini dopo essere stato informato della rimozione di quei lampioni – spiega il sindaco –. Ho chiesto ai responsabili di poter visionare il luogo dove erano stati stoccati ma quando siamo andati lì però non c’erano".
Si tratta di un’area che si trova a Porto d’Ascoli, nella zona di piazza Setti Carraro. La vicenda era iniziata nel dicembre del 2021, quando una raffica di vento danneggiò una delle plafoniere ottagonali poste sopra le colonne del ponte. Per motivi di sicurezza, il Comune intervenne con Cpl Concordia, rimuovendo i corpi illuminanti. Questi furono caricati su un mezzo e portati nel magazzino comunale di piazza Setti Carraro, a Porto d’Ascoli. Ma durante il sopralluogo, avvenuto qualche settimana dopo, il materiale risultava già sparito. "Ho chiesto subito spiegazioni ma nessuno ha saputo rispondermi – aggiunge Spazzafumo –. A quel punto mi sono rivolto all’autorità giudiziaria con l’esposto presentato alla Procura, nella quale venivano ricostruiti tutti i fatti dal momento in cui è stato deciso di togliere quei lampioni dalle sommità delle colonne dopo l’episodio del vento che aveva staccato i pannelli". Quel documento avrebbe dovuto far luce sull’accaduto. Invece, dopo mesi di silenzio, è stato lo stesso sindaco a riferire che il procedimento non è andato avanti. La segnalazione è stata archiviata, lasciando senza risposta la domanda su dove siano finite le lampade. E soprattutto su chi siano i responsabili di quella sparizione. Ad accendere i riflettori sul caso è stata la consigliera comunale Emanuela Carboni, che ha riportato la questione all’attenzione pubblica tre anni e mezzo dopo. Ora, di fronte alla chiusura del fascicolo, non ha alcuna intenzione di fermarsi. Carboni ha infatti annunciato un nuovo accesso agli atti, in cui chiederà: le relazioni tecniche che giustificarono la rimozione delle lampade, i documenti di trasporto o deposito che ne dimostrino l’effettivo stoccaggio, e infine le azioni intraprese dal Comune per recuperarli. "Farò tutto quello che è nelle mie facoltà affinché si arrivi alla verità, per rispetto della città e dei cittadini che hanno il diritto di essere informati correttamente", afferma la consigliera comunale.
Emidio Lattanzi