Con 15.115 donazioni da gennaio ad agosto, l’Avis provinciale registra un aumento del 4,78% rispetto allo stesso periodo del 2022. Un risultato che fa gioire il presidente dell’associazione (che conta 9.000 donatori), Stefano Felice, che sottolinea l’importanza di una sempre maggiore sensibilizzazione nei confronti della donazione del sangue. "Con gioia – dice Felice – posso dire che siamo a più 4,78% e questo risultato è il frutto della sinergia che c’è tra le 13 Avis comunali". Ad Ascoli, nei primi otto mesi del 2023, le donazioni sono state 7.429, contro le 7.123 dello stesso arco temporale dello scorso anno, a San Benedetto 7.686 contro le 7.302 del 2022. Analizzando mese per mese, nel capoluogo, a gennaio hanno donato il sangue 532 persone, a febbraio 651, a marzo 689, a aprile 759, a maggio 656, a giugno 769, a luglio 661 e ad agosto 689. A San Benedetto, a gennaio 603, a febbraio 663, a marzo 846, ad aprile 674, a maggio 705, a giugno 714, a luglio 706 e ad agosto 752. Dai numeri emerge anche che questa estate, contrariamente al solito andamento della bella stagione, i donatori non sono mancati, e questo significa molto per l’Avis. "L’estate è andata bene – continua Stefano Felice – e l’Avis non è andata in sofferenza come negli anni precedenti. Dal mio insediamento di un anno e mezzo fa ho cercato di coinvolgere tutte e tredici le Avis del territorio con eventi di sensibilizzazione che abbiano una piazza più ampia. Saremo presenti, sabato, all’evento di Asco dj ad Ascoli, e il primo ottobre organizzeremo ad Acquaviva un momento per i donatori che hanno raggiunto le prime cento donazioni. Verranno premiati tutti quelli della provincia che sono ancora attivi e che hanno tagliato questo traguardo. Riceveranno una pergamena e una spilla quali segni di ringraziamento e come testimonianza e buono esempio per i giovani, da parte dei tredici presidenti e da me. Per arrivare alle cento donazioni si fa difficoltà, e loro sono circa cento. Quello che cerco di portare avanti è che le 13 Avis lavorino sempre più a stretto collegamento, occorre mettere insieme le forze sul territorio perché ciò può portare beneficio a tutti".
"Il sangue che raccogliamo – conclude Felice – viene trasformato da una ditta esterna e riportato all’interno dei due centri trasfusionali degli ospedali, quelli di Ascoli e San Benedetto, per i malati della provincia. Cercando anche di controbilanciare, naturalmente, le richieste dal territorio regionale. Ad oggi, però, se sul sangue siamo autosufficienti, dobbiamo lavorare un po’ di più per il plasma che viene conferito all’industria per la produzione di plasmaderivati. Per questo, abbiamo sottoscritto a livello regionale un impegno per aumentare di 2.5003.000 unità nell’anno 2023".
Lorenza Cappelli