Lavoro a rischio nel Piceno, infortuni e malattie in crescita

I dati Inail evidenziano un aumento rispetto all'anno scorso

Lavoratori

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Ascoli, 20 settembre 2018 - Sempre più infortuni sul lavoro e sempre più persone che si ammalano a causa della loro professione: questo è il risultato che emerge dai dati Inail riferiti ai primi sette mesi dell'anno, rielaborati dal Dipartimento sicurezza di Cgil, Cisl e Uil. Una situazione allarmante nel Piceno, come un po' in tutta la regione, soprattutto se confrontata con lo stesso periodo del 2017: nei primi sette mesi di quest’anno si sono verificati 11.039 infortuni, quindi 65 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Se si esclude la provincia di Ancona, in controtendenza con un calo di 111 casi, ecco che nelle altre l'andamento è drammaticamente in aumento.

Nel Piceno si sono verificati 34 casi in più, che hanno portato il dato a 1.424 rispetto ai 1.390 dello scorso anno. Da sottolineare il dato relativo alla nazionalità: a livello regionale sono diminuiti gli infortuni dei lavoratori italiani (da 9.307 a 9.235), ma sono in netto aumento quelli che hanno coinvolto gli extracomunitari (da 7.213 a 7.326). Campanello d’allarme per chi non è più così giovane: tra i 60 e i 64 anni si è registrato un incremento di 49 casi.

Se sul fronte degli infortuni c'è poco da essere ottimisti, lo stesso vale per le malattie professionali, che crescono in tutte le province marchigiane: a parte il Fermano, con appena 3 casi in più, altrove la situazione è preoccupante. Così nel Piceno, dove siamo passati da 456 malattie professionali nei primi sette mesi del 2017 alle 589 dello stesso periodo di quest’anno: un +133 che non lascia spazio a interpretazioni. A livello regionale le malattie professionali sono passate da 3.373 a 3.875, con un incremento di 502 casi: in percentuale nel Piceno si è registrato un 29% in più, che è il secondo dato più alto nelle Marche, dietro solo Ancona che fa segnare un +31%. Nel campo delle principali patologie, in regione, si registra un incremento di 18 casi dei tumori (da 36 a 54), di 123 del sistema nervoso (da 611 a 734) e di 293 nel sistema osteo-muscolare (da 2.176 a 2.469).

Il Dipartimento sicurezza ha commentato questi dati sottolineando che "sono passati dieci anni dall’emanazione del decreto legislativo 81 e la norma deve essere aggiornata alle nuove realtà produttive ma anche completata nei pezzi mancanti. Sarà opportuno anche rivedere il sistema tariffario favorendo norme premiali per le imprese virtuose abbattendo così il costo del lavoro e favorendo il contrasto ai fenomeni di elusione ed evasione contributiva".