Lavoro Ascoli, mancano fornai

L’allarme di Confartigianato: "Nel Piceno decine le aziende storiche che non sanno a chi lasceranno questo patrimonio culturale e aziendale"

Panificatori all’opera

Panificatori all’opera

Ascoli, 29 ottobre 2021 - Il grido di allarme si è alzato ieri da Confartigianato Imprese: "Non si trovano più giovani panificatori". E’ stata la referente della sezione interprovinciale Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, Lucia Biagioli a sottolineare una difficoltà che sta diventando sempre più acuta dopo una serie di riunioni con gli imprenditori del settore della panificazione. "Per realizzare attività consone alle aspettative degli imprenditori, stiamo andando ad incontrarli nei nostri territori – ha ammesso Lucia Biagioli –. Ed è subito emersa la problematica ricerca di personale specializzato. Un problema comune nelle tre province, soprattutto in quella di Ascoli dove la panificazione ha una storia straordinaria con tante famiglie che nel tempo si sono imposte in un mercato difficile come quello del pane. Non ci sono giovani apparentemente interessati e anche le seconde o terze generazioni di queste famiglie storiche, appaiono meno appassionate ad un lavoro sicuramente faticoso. Per questo stiamo pensando ad azioni dirette per far tornare la luce su un settore trainante nell’economia picena". «Ci sono aziende – continua – che da molti anni sono nel territorio e sono preoccupate perché non riescono ad immaginare a chi lasceranno questo patrimonio culturale e aziendale. Sicuramente – ha proseguito la Biagioli – questo lavoro richiede un impegno non comune visto che si lavora di notte con orari complicati e con amarezza, gli operatori hanno proprio sottolineato il debole interesse dei giovani nel confrontarsi con un settore che ancora oggi ‘sforna’ un prodotto che è parte dell’identità collettiva e fondamento della nostra dieta. I panificatori testimoniano con il loro lavoro un amore viscerale per queste elaborazioni, che stanno portando avanti con un occhio di riguardo verso processi innovativi, sono sensibili e rispondono prontamente alle nuove richieste della clientela, ma sono rimasti soli: manca un cambio generazionale e il passaggio di conoscenze".

Questo però non è l’unico problema. Altra questione sul tavolo dell’associazione è il caro materie prime. Il presidente Confartigianato Panificatori Fulvio Del Monte osserva come l’aumento dei costi sia "una questione molto delicata, perché alcuni prodotti (farine, oli o frumenti) hanno visto quasi raddoppiato il prezzo all’ingrosso. Se a questo ci aggiungiamo gli aumenti di luce, acqua, gas, carburanti, ecco che la situazione diventa per noi insostenibile. Il nostro prodotto è un bene primario di consumo, quindi come imprenditori stiamo lavorando con l’associazione per mettere in atto azioni mirate a sostegno dell’occupazione e delle problematiche più stringenti".