Le Cento torri vedono verde: "Carbon, è un momento storico"

Plauso di Legambiente per la riconversione. Il generale Vadalà: "Fare presto e bene, entro dicembre 2024"

Le Cento torri vedono verde: "Carbon, è un momento storico"
Le Cento torri vedono verde: "Carbon, è un momento storico"

Sostenibilità ambientale, economica, sociale e soprattutto energetica. L’ex area Carbon potrà rinascere grazie a questi fattori e così diventare motore per il rilancio delle cento torri. Ieri a introdurre il convegno ‘Sgl Carbon: il cantiere della riconversione’ sono stati Diana Di Loreto e Paolo Prezzavento rispettivamente presidente e vice presidente di Legambiente Ascoli. Presente anche il presidente regionale Marco Ciarulli. "Nella nostra città finalmente sta accadendo qualcosa di importante – commenta Prezzavento –. Sostenemmo in passato la necessità di una bonifica di questo sito che inquinava tutto l’ambiente circostante. Oggi il connubio tra comune, pubblico e privato ha permesso di aprire nuovi scenari con un grande parco urbano di 10-12 ettari, da collegare al parco sul Tronto, al quale aggiungere anche un parco tecnologico basato su nuovi materiali e riconversione ecologica". "Stiamo vivendo un momento molto importante – aggiunge la presidente Di Loreto –. Pensiamo ad un concorso per abbracciare idee di progettazione basate su studi di fattibilità. I progetti si baseranno sulla garanzia che il vincitore poi arrivi alla realizzazione del progetto. Va capito cosa possa servire alla città: ricerca, conoscenza, cultura, università, turismo, ambiente. Tutto questo potrà essere riassunto in un parco in grado di favorire anche un’integrazione collettiva".

Al convegno c’erano anche Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio nazionale ambiente e legalità nonché inventore del termine ‘ecomafia’, e il sindaco Marco Fioravanti. "Stiamo ragionando sul futuro della città – sostiene il primo cittadino –. Grazie al privato abbiamo evitato di perdere quel sito per sempre. Qui devo dire grazie a Faraotti e la Restart per l’azione non di speculazione, ma di mecenatismo. Va pensata la possibilità di creare un business plan aggiungendo l’importante innovazione tecnologica che consentirà di far tornare attrattivo l’Appennino centrale dove ogni anno si lotta contro lo spopolamento". Il commissario unico Giuseppe Vadalà invece ha spiegato il tipo di intervento iniziato il 4 settembre. "Dobbiamo fare e farlo presto – spiega il generale dei carabinieri –. Sono stati pagati 2 milioni di sanzione comminati dall’Ue e ne scatteranno 200mila ogni 6 mesi, quindi dobbiamo cercare di concludere entro il dicembre del prossimo anno. Grazie ad uno studio fatto del prof Baciocchi di Tor Vergata abbiamo visto che i fusti Ipa potevano essere assicurati bloccando l’inquinamento e così abbiamo abbracciato questo progetto da 5 milioni".

Massimiliano Mariotti