MATTEO PORFIRI
Cronaca

Le graduatorie degli asili: "Sono esclusi 77 bambini"

La minoranza va all’attacco: "Dimostra l’incapacità dell’amministrazione di programmare servizi essenziali per le famiglie. Un fallimento sociale".

Il consigliere Francesco Ameli

Il consigliere Francesco Ameli

Sono state pubblicate, nei giorni scorsi, le graduatorie per l’anno educativo 2025/2026 e ben 77 bambini resteranno esclusi dagli asili nido comunali. In città ce ne sono tre, di queste strutture, ovvero ‘Lo Scoiattolo’, ‘Lo scarabocchio’ e ‘Zerotre’, anche se un quarto asilo verrà realizzato prossimamente a Monticelli essendo stato già finanziato il progetto.

Il fatto che sia rimasto fuori un numero così alto di bimbi, però, ha suscitato le proteste di diverse famiglie e anche della minoranza. "Ciò conferma, purtroppo, quello che denunciamo da tempo: l’incapacità dell’amministrazione comunale di programmare servizi essenziali per le famiglie – spiegano i consiglieri di opposizione Francesco Ameli, Gregorio Cappelli, Andrea Dominici, Marta Luzi, Manuela Marcucci, Emidio Nardini e Angelo Procaccini –. Il nido non è un lusso per pochi, ma un diritto per tutti, ed è sempre più evidente che, a fronte di una domanda crescente, il Comune continua a non garantire un’offerta all’altezza.

Parliamo di un servizio fondamentale per la crescita dei bambini, non solo come supporto alla genitorialità ma come ambiente educativo qualificato, capace di offrire stimoli, relazioni e pari opportunità nei primi anni di vita, cruciali per lo sviluppo della persona. L’esclusione di quasi 80 bambini non è solo un dato amministrativo: è un fallimento sociale.

In un momento in cui la natalità è in calo e ogni politica dovrebbe sostenere la genitorialità, l’amministrazione ascolana va nella direzione opposta: disincentiva la natalità, accentua le disuguaglianze, abbandona le famiglie più fragili – concludono i consiglieri –. Gli esclusi non sono numeri, ma volti, storie, famiglie costrette a rivedere la propria quotidianità, a rinunciare al lavoro o a rivolgersi al privato con costi proibitivi. E mentre molte madri si vedranno costrette a rinunciare all’occupazione per accudire i figli, la città perde una preziosa occasione di uguaglianza sociale e di partecipazione femminile al lavoro.

Solo grazie alle nostre sollecitazioni il Comune ha finalmente deciso di partecipare a un bando Pnrr per la realizzazione di un nuovo nido. E poi ci si domanda perché il capoluogo si spopola".

Matteo Porfiri