L’Archivio di stato di Ascoli torna protagonista della scena cittadina grazie a ‘Aperti per restauro’, l’evento di presentazione dei lavori di restauro appena completati. "Siamo felici di condividere quella che è la nostra missione istituzionale di tutela conservazione del patrimonio" commenta l’appassionato direttore dell’archivio Emanuele Tedeschi. Ad accogliere i visitatori anche l’Assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura del Comune di Ascoli Donatella Ferretti che interviene per l’occasione: "mi congratulo per l’attività dell’archivio, perché è importante che questo luogo non sia museale, non conservi passivamente ma al contrario promuova e renda fruibili i contenuti, per rendere viva questa materia. In tutto ciò è importante ricordare anche che l’edificio in cui ci troviamo è tornato sotto la proprietà statale, come è giusto che sia per un luogo di cultura di questo spessore, e sono felice di essere qui in una giornata così importante".
L’esito del restauro presentato durante la conferenza ha riguardato il secondo di 3 lotti nei quali l’intero lavoro era stato suddiviso a partire dallo scorso anno. La rimessa a nuovo ha interessato anche gli arredi provenienti dall’importante monastero femminile di Sant’Angelo Magno di Ascoli. Le 190 pergamene in pelle, ritrovate arrotolate nell’armadio, sono state restaurate da Alessandra Terrei e ricostituite nei pezzi mancanti per essere poi esposte durante la presentazione e riposte successivamente in archivio. Qui, oltre ad essere attentamente conservate, si procederà a renderle pubbliche attraverso la digitalizzazione e la traduzione dei contenuti, così da poter essere facilmente consultate dalla cittadinanza. Le pergamene all’interno di cassetti VIII-XVII (dunque anni 1270-1339) non sono state le uniche protagoniste del restauro. L’archivio ha infatti proceduto alla rimessa a nuovo anche dell’armadio ligneo che conteneva i documenti, lavoro affidato alla restauratrice Anna Pecorelli della AF Restauri di Roma.
La restauratrice ha proceduto a mostrare ed illustrare le varie fasi di lavoro, dalla pulitura alla lucidatura soffermandosi particolarmente sulla soperta di iscrizioni latine rinvenute all’interno della parte inferiore del mobile, che, commenta il direttore, potrebbero lasciar pensare che l’arredo sia stato il risultato di un montaggio tra due elementi differenti provenienti da contesti diversi.
Così, nel pomeriggio di ieri, le sale dell’archivio hanno fatto da sfondo alla temporanea esposizione delle pergamene restaurate e dello smagliante armadio, l’attesa ora è per il secondo arredo inviato in ristrutturazione, il cui ritorno alla base è previsto per i mesi a venire.
"Un bel regalo che oggi facciamo alla cittadinanza, restituendo questi beni alla comunità" conclude il direttore.
Ottavia Firmani