"L’energia elettrica per il locale è passata da 1.700 a 4.200 euro"

La storia di Mario Concetti, titolare dell’omonima pizzeria in centro a Grottammare: "E ne arriveran altri di conti così, come faccio adesso? Dovrei far pagare di più ma rischio di perdere i clienti"

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L’aumento esponenziale delle bollette dell’energia elettrica registrato già dalla fine del 2021, sta mettendo in seria difficoltà le imprese, anche quelle storiche, consolidate sul territorio. Se poi all’aumento "normale" ci si aggiunge anche quello praticato da aziende fornitrici di luce che originariamente proponevano contratti che sembravano vantaggiosi, la frittata è fatta. Ci sono aziende che, addirittura, pensano di chiudere l’attività per i prossimi tre mesi aspettando che entrino in funzione i nuovi contratti stipulati con altre ditte fornitrici. Abbiamo raccolto lo sfogo di Mario Concetti, titolare della Pizzeria Concetti, in centro a Grottammare, conosciuta da tutti per le sue speciali pizzette (richiestissime quelle con i fegatini di pollo).

Ha detto che ci vuole mettere la faccia. Allora ci racconta la sua storia?

"Io lavoro esclusivamente con l’energia elettrica, non ho gas nel locale. Consumo annualmente sui 70 mila Kwh ogni anno e le mie bollette si aggiravano intorno ai 1700 euro al mese. A novembre mi è arrivata una somma di 4.221,46 euro per 7 mila Kwh. Energia attiva 502 euro, quota variabile 2.126, più Iva e quant’altro, siamo arrivati alla cifra stratosferica. Bollette così alte mettono in ginocchio le aziende".

Ritiene di aver sbagliato gestore o la situazione è generalizzata?

"Al danno si aggiunge la beffa, perché mia moglie non voleva cambiare gestore, ma sono stato allettato da due cose: la prima perché l’azienda proponeva energia ecologica e sentivo il dovere di dare una mano, la seconda perché mi offriva un centesimo ogni KW che finiva come scontro sulla bolletta dell’abitazione, che veniva quasi azzerata. Pagavo 20-30 euro al mese, non di più".

Il problema, allora dov’è? Cos’è che ha portato l’aumento in bolletta di oltre il 120%?

"Ritengo che quando un agente viene a fare l’offerta dovrebbe mettere sul piatto anche eventuali rischi, non solo i vantaggi. E’ accaduto che nel contratto c’era la variabile in base al Pun, il prezzo che si forma sul mercato in base alla domanda e all’offerta. In precedenza il Pun era di 48,75 centesimi a Mwh, passato a novembre 2021 a 225,95. Il fatto è che adesso ci saranno altre bollette che devono arrivare, anche se ho dato la disdetta per passare velocemente ad altro fornitore. Vantaggi e svantaggi, quando si fanno i contratti, dovrebbero essere ben illustrati da parte di chi va a proporli. Certo ci sono scritti, ma chi va a leggere tutti quei fogli".

Alla luce di questo come pensa di ammorbidire la pillola?

"La prima cosa che viene in mente in questi casi, è aumentare i prezzi almeno del 20%, per rientrare un po’ le perdite, ma poi è sicuro che il cliente torna? Perché se perdo i clienti, non serve a nulla, ci perdiamo in due. Noi commercianti stiamo tra l’incudine e il martello. Aumentare i prezzi non risolve la questione. Io voglio continuare ad accontentare i clienti, bambini ed anziani, come ho sempre fatto".

E quindi?

"Alla fine credo che dovrò rinunciare a oltre mille euro al mese, a danno della mia famiglia, per la casa, la macchina, ecc. Il problema è che aumentano anche i prezzi di farine, pelati, mozzarelle… Per tenere botta siamo costretti a fare magazzino, comprare grandi scorte per spuntare prezzi migliori. Ci sarebbero altri due sistemi, mettere mano ai risparmi per pagare le bollette, ma ritengo che sia una cosa ingiusta, o chiudere in attesa che passi la burrasca".

La situazione dei prezzi dovrebbe migliorare nel corso dell’anno, ma non si sa ancora quando. È comunque possibile cambiare ora e anche in seguito, se si dovessero verificare migliori condizioni in futuro.

Marcello Iezzi