GIUSEPPE ERCOLI
Cronaca

L’ha anche buttata dalle scale. Violenze sulla moglie: condannato

Il 39nne ascolano era accusato di maltrattamenti e stalking, ora deve scontare 3 anni e mezzo di carcere e pagare una provvisionale di 7mila euro: ha reso un inferno la vita della donna davanti alla figlioletta.

Una delle tante manifestazioni contro la violenza di genere: nei cortei donne di tutte le età e di tutte le estrazioni sociali, e anche parecchi uomini

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Il tribunale di Ascoli ha condannato a tre anni e mezzo di carcere un 39enne ascolano riconosciuto colpevole delle accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate, minaccia e stalking aggravato: reati che l’uomo avrebbe compiuto nei confronti della moglie. Nei confronti dell’imputato il Collegio ha anche disposto l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni; stabilita una provvisionale di 7.000 euro immediatamente esecutiva, mentre il risarcimento vero e proprio in favore della parte civile dovrà essere stabilito in separata sede. E’ stata la donna, assistita dalle avvocatesse Arianna De Angelis e Valeria Simonetti, a sporgere denuncia nei suoi confronti, riferendo di aver subito numerosi e gravi episodi di violenza domestica. Grazie alle numerose querele sporte, la magistratura ha svolto le indagini culminate con l’udienza preliminare nel corso della quale l’uomo, difeso dall’avvocato Stefano Cicconi, è stato rinviato a giudizio dal giudice Barbara Caponetti. In occasione di una discussione avvenuta il 9 giugno 2023 l’uomo l’avrebbe picchiata colpendola con un calcio, spingendola fino a farla cadere lungo la rampa delle scale; successivamente, mentre la donna era ancora a terra, avrebbe continuato a colpirla con calci alla testa. Tutto questo sarebbe accaduto, per altro, alla presenza della figlia minorenne, alla quale il padre, dopo averla notata, avrebbe detto "prendi tua mamma e tienila chiusa in camera altrimenti qui succede un macello". Quel giorno avrebbe anche minacciato la moglie inviandole diversi messaggi nei quali la invitava a cancellare tutte le foto pubblicate sui profili social, prospettandole che in caso contrario, avrebbe reso pubbliche le foto ritraenti le sue parti intime - foto scattate alla donna senza consenso o che comunque le avrebbe rovinato la reputazione dicendo in giro che faceva uso di sostanze stupefacenti. La Procura lo accusa anche di aver maltrattato la coniuge, spesso alla presenza dei figli minorenni, in occasione dei litigi, talvolta quotidiani, e comunque frequenti, nei quali la offendeva ripetutamente con epiteti e frasi volgari e irrispettose. A seguito di ciò l’imputato avrebbe inviato numerosi messaggi, nel vano tentativo di riallacciare il rapporto. Un numero di messaggi rilevanti, ai quali si sono aggiunti tentativi di telefonarle creando nel complesso una situazione di sofferenza nella donna che ha sporto diverse denunce per questi episodi.

Peppe Ercoli