L’incidente mortale. Amiche investite e uccise. La palla alla Cassazione

La Corte d’Appello di Ancona ha condannato l’ascolano Andrea Capponi a 6 anni e 8 mesi, riformando parzialmente la sentenza di primo grado.

L’incidente mortale. Amiche investite e uccise. La palla alla Cassazione

L’incidente mortale. Amiche investite e uccise. La palla alla Cassazione

Approda in Cassazione la vicenda processuale riguardante il drammatico incidente stradale avvenuto il 30 settembre 2017 lungo la zona industriale di Ascoli nel quale persero la vita Anna Benedetti, commerciante ascolana, e la sua amica insegnante in pensione Giovanna Angelini, entrambe di 66 anni. L’avvocato Rita Occhiochiuso ha infatti presentato ricorso alla Corte Suprema contro la sentenza emessa lo scorso inverno dalla Corte d’Appello di Ancona che ha condannato l’ascolano Andrea Capponi a 6 anni e 8 mesi, riformando parzialmente la sentenza di primo grado. A ottobre 2020 il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Ascoli Rita De Angelis aveva infatti condannato l’imprenditore ascolano a 7 anni e 8 mesi al termine del processo celebrato con rito abbreviato. La De Angelis aveva rimosso l’aggravante della guida in stato di ebbrezza poiché quando la sera del sinistro fu svolto questo accertamento a Capponi non venne garantito il diritto che fosse presente il suo avvocato. All’ascolano era stata inoltre concessa l’attenuante per aver risarcito i familiari delle vittime che hanno ritirato la costituzione di parte civile, ma non la riduzione di un terzo per il rito abbreviato. La sentenza del giudice De Angelis era stata impugnata sia dalla Procura sia dalla difesa dell’imputato. La Corte d’Appello ha riconosciuto la guida in stato di ebbrezza, ha applicato lo sconto di pena per il risarcimento delle parti civili, per la scelta del rito abbreviato rimodulando quindi la condanna finale a 6 anni e 8 mesi. Una sentenza sulla quale Capponi e il suo legale chiedono si pronunci la Cassazione. Capponi era alla guida del Mercedes GLC 250 che andò a sbattere contro una Mercedes Classe A a bordo della quale c’erano Anna Benedetti e Giovanna Angelini, morte sul colpo; stavano tornando a casa dopo una serata al cinema a Città delle Stelle. L’imprenditore ascolano ha scontato inizialmente i domiciliari al Mazzoni dove dopo l’incidente è stato ricoverato per la frattura del bacino e di alcune costole. Successivamente è stato dimesso. La Procura lo accusò di omicidio stradale aggravato dal numero delle vittime e dal fatto che guidava in stato di ebrezza. Sottoposto all’alcol test nelle ore successive il sinistro, secondo i dati diffusi dalla Polizia stradale nell’imminenza del fatto, il valore di alcol nel sangue di Capponi è infatti risultato di 2,52 gl, ben oltre il limite previsto dalla legge.