Lo Ius Scholae porta anche integrazione

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Fabio

Rossano*

La nostra federazione si schiera fermamente a favore dello Ius Scholae. Infatti, la proposta è approdata in Parlamento e, qualora diventasse legge, consentirebbe l’accesso alla cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia o a coloro che abbiano fatto ingresso entro il dodicesimo anno di età e che abbiano risieduto legalmente, senza interruzioni, nel nostro Paese tenendo conto del ciclo di studi, riconoscendo quindi il suo giusto valore, effettuato per almeno cinque anni . È una legge volta ad abbattere le disuguglianze, oltre che un valido strumento di integrazione. Grazie al senatore Francesco Verducci per il suo impegno a sostegno della causa. In merito alla proposta, si sono lette espressioni colorite da parte di alcuni esponenti della destra fermana. Affrontare la politica e, in questo caso, la tematica dei diritti con la solita demagogia è preoccupante. Per la destra non è mai tempo di diritti: no allo Ius Scholae, no al Ddl Zan, no al salario minimo. Affermare che non siano priorità è puro qualunquinsmo... non sono certo le proposte d’iniziativa parlamentare a bloccare i lavori di un Governo. Dato che si parla di cicli di studio e di priorità, forse l’onorevole Lucentini avrebbe fatto meglio a pensare ad evitare che l’amministrazione del suo comune rinunciasse a quei tre milioni di finanziamento per la scuola. Quella sì che sarebbe stata certamente una priorità, per Montegranaro e per i suoi studenti, anziché fare l’ennesimo comunicato privo di contenuti.

*Responsabile Diritti Civili Pd Federazione Fermo