Ascoli, in centinaia per l'addio a Luca Bassetti: "Vivrà per sempre nei nostri cuori"

Si è spento a soli 21 anni, i funerali a Castel di Croce di Rotella

I funerali di Luca Bassetti a Castel di Croce

I funerali di Luca Bassetti a Castel di Croce

Ascoli, 16 luglio 2017 - Un fiume di lacrime e centinaia di persone riunite a Castel di Croce di Rotella per dire addio a Luca Bassetti, il 21enne vittima di un tragico incidente stradale che lo ha lasciato senza vita. Una piazza affollata come in un giorno di festa, ma a rompere il silenzio solo i gemiti e i singhiozzi dei tanti amici e conoscenti accorsi per un ultimo saluto, tra un rintocco di campana e l'altro, sotto un cielo nero che si è rischiarato all'improvviso con l'arrivo della bara. Dentro c'era Luca, una ragazzo che aveva ancora un'intera vita tutta da scoprire, finita in un fosso sabato mattina all'alba, insieme alla sua auto, precipitata dopo essersi schiantata contro un albero a Montemoro di Force. «Luca è vivo nella nostra fede. La morte non separa, ma apre le porte a qualcosa di nuovo, qualcosa che non passa. La sua presenza in mezzo a noi è confermata da quello che sentiamo nel nostro cuore». Con queste parole rassicuranti, padre Roberto Basilico, vicario dei frati di Poggio Canoso, ha offerto l’ultimo saluto al giovanissimo Luca, in una chiesa gremita, quella di Castel di Croce di Rotella, dove oggi pomeriggio alle 17,30 si sono tenuti i funerali.

Avrebbe compito 22 anni il prossimo ottobre, ma un tragico destino ha spezzato la sua vita nel fiore dell’età. E ieri, a compiangerlo, c’erano due interi paesi, quelli di Force e Rotella, dove il ragazzo ha trascorso i migliori ed ultimi anni della sua vita. Una folla di volti affranti è apparsa nella piazza del paese, e tra questi c’erano anche quelli di Fabio Salvi, Augusto Curti e Giovanni Borraccini, sindaci di Venarotta, Force e Rotella, i luoghi simbolo della vita di Luca. E nel pianto collettivo, a versare le lacrime più amare sono stati i familiari. La mamma Rosalba, il padre Gustavo, la sorella Roberta e le nonne Liana e Pierina: a questi si è rivolto padre Roberto nella sua omelia, cercando di infondere speranza nei loro cuori spezzati. «La vita è come un fiore in un campo. Arriva il vento, lo investe e non ne resta nulla. Così è accaduto a Luca. È bastato un attimo per stroncare la sua vita. Ma a voi, che siete schiacciati dal peso del dolore, voglio ricordare che Dio non ha creato l’uomo per la morte. Luca oggi vive, e vivrà per sempre». E a queste parole, l’intera comunità si è sciolta in lacrime.

Luca era solo un ragazzo, aveva tutta la vita davanti e i suoi sogni non si realizzeranno mai. Ma a rincuorare i tanti accorsi a dirgli addio c’è una certezza, quella di una vita vissuta intensamente. «Era un ragazzo capace di creare mondi di serenità e amicizia – ha detto padre Roberto - e non era come tutti gli altri. Aveva qualcosa di speciale. Era capace di fare della sua vita il luogo della gioia. Tutto ciò che aveva a disposizione: la famiglia, il lavoro, le amicizie, le ha vissute fino in fondo, sfruttando ogni occasione per creare nuove relazioni». E a piangere la sua scomparsa, tra un mare di fiori e tanti manifesti commemorativi, c’erano tutti i suoi compagni, a partire dai membri delle tante associazioni di cui Luca faceva parte: ‘La Borgata’, ‘La Gramigna’ il ‘Moto Club’, e molte altre realtà rimaste improvvisamente orfane. «Non lo dimenticheremo mai – hanno detto i suoi amici più cari – vivrà per sempre nei nostri cuori».