Luciano Moretti morto, ospedale Mazzoni in lutto

Stroncato da una lunga malattia, Milani: "Perdo un amico e un grande professionista"

L'ospedale di Ascoli e Luciano Moretti

L'ospedale di Ascoli e Luciano Moretti

Ascoli, 4 settembre 2019 - E' morto ieri mattina, dopo aver lottato strenuamente contro una lunga malattia, il cardiologo Luciano Moretti. Classe 1954, Moretti era arrivato all’ospedale ‘Mazzoni’ nel 2000 contestualmente alla sua nomina a direttore dell’unità operativa complessa di cardiologia. E nell’aprile scorso il direttore dell’Area vasta 5, Cesare Milani, lo aveva nominato capo del dipartimento di emergenza, urgenza e accettazione.

Laureatosi in medicina e chirurgia nel 1979 all’università di Padova, Moretti ha poi conseguito una specializzazione in medicina del lavoro e, successivamente, in cardiologia, all’università di Verona. Professionista stimato da colleghi e pazienti, Moretti lascia un grande vuoto nell’ambiente sanitario, sia ascolano che marchigiano.

Nella sua esperienza trentennale in cardiologia invasiva/interventistica, ha eseguito come primo operatore più di 1.000 angioplastiche coronariche. Dal primo settembre 2009 ha retto il sevizio h 24 di angioplastica primaria per l’Area vasta 5 con sistema Hub & Spoke e, dal primo giugno 2012, il servizio di elettrofisiologAveva anche sviluppato specifiche competenze sulla gestione manageriale delle aziende sanitarie, sulla responsabilità professionale nella pratica clinica, sulla comunicazione interna, sulla formazione dei formatori, e sulla ‘clinical governance’.

Il suo arrivo all’ospedale ‘Mazzoni’, dall’estero, è avvenuto sotto la direzione dell’allora direttore generale del nosocomio ascolano, Mario Maresca, che lo ha voluto fortemente in forza alla sanità picena. Profondamente addolorato il direttore dell’Area vasta 5, Cesare Milani: «Non è semplice parlare in questi momenti – dice –. Moretti oltre ad essere uno dei miei primari e capi dipartimento, era anche un mio grande amico da anni. Un grande professionista che ha lavorato fino all’ultimo nonostante la sua malattia, che ha portato la cardiologia del territorio da prettamente farmacologica, seppure ottima, a interventistica con l’emodinamica. Era molto legato al sua lavoro e al suo reparto. Perdo un grande professionista e un grande amico». I funerali si terranno domani alle 11 al Duomo.