L’ultimo sentiero dei funai da ’Perotti Cavi’ "Era un pilastro per l’economia cittadina"

Il personale della ditta ha fatto assistere i ragazzi alla realizzazione delle corde .

Il 2 febbraio, le classi 1ªA e 3ªC della scuola secondaria di primo grado "Cappella", con i loro docenti, hanno visitato a San Benedetto del Tronto la sede dell’azienda "Perotti Cavi", dov’è ancora funzionante l’ultimo "sentiero dei funai", per la fabbricazione di corde destinate alla pesca. I giovani alunni sono stati accompagnati nella scoperta del mestiere del funaio dal responsabile dell’archivio storico comunale, G. Merlini, il quale ha spiegato come la dura vita del funaio ha a lungo rappresentato un pilastro per l’economia della cittadina, da sempre legata al mondo della pesca. Infatti fu nel borgo marinaro di San Benedetto del Tronto che, avvalendosi della canapa, si otteneva una fibra tessile destinata alla produzione di corde per le cime e per le reti. Una realtà che ha avuto larga diffusione dal 1950 e che ha visto moltissimi uomini ma anche bambini percorrere i circa duecento metri di sentiero, necessari alla torcitura del filo di canapa. Il personale della ditta ospitante ha fatto assistere i ragazzi alla realizzazione delle corde in tutti i suoi processi moderni, con fili di plastica su lamine di alluminio, ma dando anche informazioni su quelli appartenuti alla tradizione. Inoltre gli studenti sono stati accompagnati nella bottega di un pescatore, intento a riparare una rete da pesca con la spoletta e il filo. La mattinata si è poi conclusa con una passeggiata lungo il porto, per osservare da vicino l’utilizzo sulle barche delle cime e delle reti. Questa uscita è stata molto interessante perché ci ha permesso di conoscere una realtà locale che presto scomparirà, in quanto non ci sono nuove generazioni che stanno imparando il mestiere.