L’Usb: "Pneumologia sarà misto Covid"

Denuncia del sindacato sul futuro del reparto del Mazzoni: "Aumento dei carichi di lavoro e rischio clinico per la sicurezza"

"Sembrerebbe ci sia un progetto di riapertura ‘mista’ della pneumologia che prevede addirittura tre tipologie di ricovero all’interno dello stesso, ovvero per pazienti con patologie prettamente pneumologiche ordinarie, per pazienti Covid con patologie pneumologiche e 4 posti letto di sub-intensiva". La denuncia è dell’Usb dell’Area vasta 5. I rappresentanti della sigla sindacale hanno scritto una lettera al direttore dell’Asur, Nadia Storti, al direttore dell’Area vasta 5, Massimo Esposito, all’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, e al sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, nella quale contestano questa scelta. In realtà l’indirizzo del Gruppo operativo regionale emergenza sanitaria della Regione è già da un po’ quello di iniziare, nei nosocomi marchigiani, una graduale chiusura delle cosiddette ‘coviderie’ e di far convivere pazienti positivi con pazienti non positivi che saranno, sì separati, ma all’interno della stessa unità operativa di riferimento per patologia. E nell’Area vasta 5 la direzione sanitaria si era già mossa in questa direzione.

"L’Usb – dice Mauro Giuliani -, a seguito di diverse segnalazioni, sente il dovere di chiedere urgentemente la dovuta informativa rispetto alla chiusura definitiva della pneumo Covid nella palazzina B e la riapertura della pneumologia all’interno del Mazzoni (prevista per giugno ndr). La riapertura mista, con tutte le criticità che tale scelta comporta, oltre all’aumento del carico di lavoro, del rischio clinico della sicurezza sul lavoro, ci spinge a fare una domanda: di quanto personale infermieristico e Oss necessita un reparto con tali complessità per erogare una dovuta assistenza? Certamente molto di più delle poche unità che sembrerebbero aver deciso, unilateralmente, i dirigenti dell’Area vasta 5. Tenuto conto delle indiscutibili e pesanti ricadute sul personale del comparto è doverosa, da parte datoriale, l’informativa dettagliata di cosa si intende fare, ed è necessario attivare il confronto con i rappresentanti dei lavoratori rispetto al numero di personale di cui ci sarà necessità. Inoltre – continua Giuliani - non è da ultima per importanza la sicurezza dei pazienti e dei lavoratori in un simile reparto misto. Ci auguriamo che non sarà così. L’Usb chiede anche all’assessore alla sanità, al direttore Asur e dell’Area vasta 5, e ai sindaci di Ascoli e San Benedetto, di intervenire, per quanto di loro competenza, per dare risposte concrete ai cittadini del Piceno e ai lavoratori dell’Area vasta 5 che sono stanchi di sentirsi dire che va tutto bene. Non va tutto bene ed è ora che ognuno, per la propria responsabilità, si attivi per il bene comune con assunzioni stabili, stabilizzazioni e proroghe dei precari fino al 31 dicembre 2022".

Lorenza Cappelli