Ascoli, 17 novembre 2023 – Un innovativo apparecchio per la cura delle ulcere diabetiche e vascolari degli arti inferiori è stato donato, dalla Fainplast Srl della famiglia Faraotti in collaborazione con la Croce Verde presieduta da Maurizio Ramazzotti, all’unità operativa complessa di malattie metaboliche e diabetologia dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli.
La strumentazione, a ultrasuoni, semplice da utilizzare e indolore per il paziente, permette la detersione profonda e la pulizia delle ulcere. E solo centri di eccellenza a livello nazionale ce l’hanno in dotazione. Nell’Ast picena da diversi anni è presente un ambulatorio specializzato per la cura delle ulcere degli arti inferiori, che opera in sinergia con la medicina vascolare diretta da Virginia Boni dedicandosi anche alla cura delle ulcere non diabetiche. L’ambulatorio accoglie pazienti provenienti dalla provincia, ma anche dalle restanti Marche, dall’Abruzzo e dalla provincia di Rieti, con un afflusso in costante aumento: nell’ultimo anno sono stati seguiti 395 pazienti e effettuate 4.100 prestazioni, permettendo di ridurre a zero le amputazioni maggiori negli utenti seguiti. "Fa sempre piacere quando le persone che abitano nel territorio – dice il direttore dell’Ast di Ascoli, Nicoletta Natalini – ci riconoscono come un punto di riferimento e ritengono importante la collaborazione tra mondo produttivo, del volontariato e sanità pubblica. Il diabete è una patologia dal forte impatto, sia in termini numerici, sia in termini di gravità delle complicanze che a volte, purtroppo, vengono sottovalutate. Ringrazio la Fainplast perché ci ha tenuto in considerazione con questa donazione, solo così possiamo andare avanti".
"L’unità operativa di diabetologia – continua il direttore del reparto Rosa Anna Rabini – ha da molti anni un ambulatorio specialistico per la cura del piede diabetico. E’ cresciuto moltissimo come numero di prestazioni e qualità delle stesse, anche grazie alla collaborazione con la medicina vascolare. Il territorio ci riconosce come un’eccellenza. Siamo passati da 80 pazienti seguiti nel 2011 agli attuali 400 all’anno, e alle oltre 4.200 prestazioni l’anno. Il piede diabetico è una delle complicanze più temibili del diabete, in quanto può portare ad amputazione degli arti inferiori".