Macerie del terremoto, il M5S. "Ci rivolgeremo all'Unione Europea"

Lo smaltimento dei detriti ancora al centro delle polemiche. "Inquinamento, l'Arpam ci dà ragione. L'Italia rischia una nuova procedura d'infrazione"

Le macerie stoccate a San Benedetto

Le macerie stoccate a San Benedetto

San Benedetto del Tronto (Ascoli), 19 aprile 2018 – Una denuncia alla Commissione Europea per «il non rispetto da parte dello Stato Italiano delle direttive che tutelano la salute dei cittadini, e in particolar modo il non rispetto della qualità dell'aria», sullo sfondo «l’apertura di un’ennesima procedura di infrazione che potrebbe costare agli enti pubblici coinvolti milioni di euro».

Il Movimento Cinque Stelle torna all'attacco ullo smaltimento delle macerie del terremoto tra Porto d'Ascoli e Monteprandone. Tra i problemi che più affliggono il territorio coinvolto nel trattamento dei detriti della zona appenninica ferita dal sisma, c'è quello dell'inquinamento ambientale prodotto dagli impianti di triturazione.

«Su questo problema – spiegano i pentastellati - dobbiamo dire che Il dipartimento dell’Arpam di Ascoli ha effettuato delle misurazioni per stabilire il livello di inquinamento ambientale prodotto in particolare dall’impianto della Dimensione Scavi che lavora il materiale proveniente dal deposito della Picena Ambiente sito nel comune di Monteprandone».

E ancora: «Queste misurazioni hanno rilevato il superamento dei limiti stabiliti dalla legge l’Arpam ne ha comunicato i risultati sia al Prefetto di Ascoli Piceno che al sindaco del comune di San Benedetto». Nel suo verbale, in effetti, l'Arpam rileva che «nell’ambito dell’ispezione si sono rilevate condotte per cui è prevista la sanzione penale e, conseguentemente, è stata inviata debita comunicazione di notizia di reato alla Procura di Ascoli».