Madison dice addio al Palariviera

Le parti si sono accordate per una risoluzione consensuale: il multisala deve cercare un nuovo gestore

Migration

Tutto da rifare per il Palariviera: entro pochi giorni, il multisala di piazza Aldo Moro non avrà più un gestore, perché la convenzione che lo lega alla Madison verrà conclusa. È questa la strada intrapresa dopo che, due sere fa, i rappresentanti legali della società romana e della Palacongressi si sono sentiti per definire la riapertura del cinema. Invece, le parti si sono accordate per una risoluzione consensuale, visto che per entrambe non sussisterebbero più le condizioni per portare avanti il contratto di gestione. Contratto che nei giorni scorsi si era pensato di modificare a favore della Madison, con un dimezzamento del deposito cauzionale e una riduzione del 40% del canone d’affitto mensile. Era questa, almeno, l’ipotesi messa sul piatto dopo la chiusura di metà gennaio, motivata dagli scarsi incassi e dalle eccessive restrizioni imposte dal governo. Peraltro, si era deciso che il cinema, firmato l’addendum, sarebbe stato riaperto oggi. Ma con il passare del tempo la modifica al contratto non è stata siglata e gli incontri, a loro volta, sono stati continuamente rinviati. A inizio settimana, il gestore chiedeva inoltre la messa a norma di alcuni locali del Palariviera, che avevano subito infiltrazioni d’acqua. Ma di questo la Palacongressi non ha mai saputo nulla e pertanto, preso il toro per le corna, ha comunicato l’aut aut: o si riapre il cinema, oppure si trova un altro gestore. La controparte, infine, ha deciso di non continuare le attività a San Benedetto.

A questo punto la Palacongressi dovrà lavorare su due fronti: stipulare una risoluzione consensuale e cercare, nel frattempo, una nuova società di gestione per riaprire il cinema quanto prima. Un’impresa ardua, se si considera che, per riattivarsi, il multisala ha dovuto attendere un anno e mezzo. Un anno e mezzo di pandemia, certo, e di emergenza sanitaria. Ma anche di scelte frettolose da parte del governo centrale, che non ha interpretato il proprio ruolo brillantemente. Ingiunzioni di chiusura, restrizioni inspiegabili, mentre il mercato dello streaming domestico si espandeva senza controllo. Però, se le istituzioni hanno dimostrato di non saper gestire questa crisi anche i privati non hanno cercato di dare nuovo impulso al comparto. A testimoniarlo è l’addio di Uci Cinemas, nella primavera del 2020. A testimoniarlo è quest’ultima rinuncia. La questione è cruciale anche per un altro aspetto: il multisala infatti è parte di un enorme complesso che rischia di diventare del tutto inutile. A salvare il Palariviera dal disastro potrebbe essere, nelle prossime settimane, la società che gestisce il cinema Arcobaleno di Colonnella, la So.Ge.Ci. Ma è ancora tutto da vedere.

Giuseppe Di Marco