Maggioranza, sul nome di Pellei la pentola ricomincia a bollire

Maggioranza, la pentola torna a bollire. E la verità è che forse non ha mai smesso di farlo, nonostante la calma mostrata nell’ultimo consiglio. Il caso Picenambiente, dopo l’approvazione della delibera che di fatto la esclude dalle partecipate controllate dal comune, e dopo le dichiarazioni del presidente Rolando Rosetti, secondo cui la società non sarebbe soggetta al controllo pubblico, ha fatto di nuovo saltare i nervi a San Benedetto Viva e Rivoluzione Civica, le due liste più critiche nei confronti del sindaco Spazzafumo, e che al sindaco sarebbero pronte a chiedere le dimissioni dell’assessore al bilancio, Domenico Pellei. Certo, viene da chiedersi come mai questa decisione non sia stata presa subito, e come mai l’assessore Pellei abbia permesso la redazione di una delibera che va tanto contro i convincimenti del primo cittadino, degli altri assessori – che in giunta però l’hanno votata – e dei consiglieri, che sono quasi tutti d’accordo sulla necessità di trattare la Picenambiente come società a controllo pubblico. Ad essere d’accordo è anche Libera e quindi i consiglieri contrari alla delibera sarebbero ben 11. Non è ancora chiaro come la pensi invece Centro Civico Popolare, di cui fa parte lo stesso Pellei, oggi additato come primo responsabile del galeotto atto amministrativo. Secondo indiscrezioni, in verità, a fare resistenza sarebbe stata una parte tecnica dell’Area Risorse, ma le responsabilità, ora che è scoppiato il caso, vengono rimpallate da una parte all’altra senza soluzione di continuità. Al netto di questo flipper impazzito, i consiglieri sono dell’idea che l’assessore competente avrebbe comunque dovuto far valere l’ultima parola sulla vicenda. La delibera, ora, verrà quasi certamente cambiata, ma non c’è molto tempo per farlo: bisogna infatti incamerare l’avallo dei revisori contabili e poi portare il bilancio consolidato in consiglio entro settembre. Se le scadenze non dovessero essere rispettate, l’amministrazione non potrebbe avviare alcuni servizi, come ad esempio le mense scolastiche. Sulle spalle di Pellei, peraltro, pesa anche la querelle sulla Ciip: al rinnovo delle cariche infatti l’assessore rappresentò San Benedetto in assemblea, esprimendo una posizione favorevole ai conti del consorzio. Pellei, comunque, rimane un pezzo chiave: tolto lui, Spazzafumo lo ben sa, il castello potrebbe vacillare.

g. d. m.