Magia nera, paura al cimitero di San Benedetto

Una bottiglietta con la foto e le date della morte del soggetto finito nel mirino: non è la prima volta

Tracce di magia nera al cimitero di San Benedetto

Tracce di magia nera al cimitero di San Benedetto

San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), 22 ottobre 2019 - Il cimitero di San Benedetto non fa eccezione e capita talvolta che gli addetti la mattina si imbattano con strani ritrovamenti nei pressi dei cancelli. Non è una novità. Chi pratica riti esoterici, si sa che fa riferimento a una chiesa sconsacrata oppure a un cimitero. Insolite presenze che a volte sono raccapriccianti quando si tratta di animali sacrificati, ma nella maggior parte dei casi vengono trovati oggetti vari posti in certe posizioni, per attirare il malocchio o negatività su una determinata persona. Quello che è stato trovato di recente, appena dopo il cancello dell’ingresso numero 4 di fronte al campo di calcio del Torrione, ha però dell’incredibile.

Una bottiglietta di quelle usate per i succhi di frutta, con dentro acqua di mare colorata d’azzurro, la fotografia (formato tessera) di un uomo sui 40-45 anni e sotto una data che, secondo chi di queste cose se ne intende, dovrebbe essere quella della morte auspicata dell’uomo. Stando sempre agli esperti, si tratterebbe di un rito rivolto a una persona per la quale si chiede di finire la sua vita in mare. La bottiglietta con acqua azzurra era stata lasciata nei pressi del cancello insieme ad altre due bottigliette simili, ma piene di acqua normale, senza foto e senza alcuna data. Insomma l’ombra delle sette sataniche si allunga sulla riviera.

A trovarle, poco prima dell’ora di chiusura, un uomo che stava andando a portare fiori sulla tomba dei genitori e che le ha raccolte per gettarle nei rifiuti, ma poi le ha consegnate a un addetto del cimitero quando si è accorto che in una di queste l’acqua era colorata e conteneva una fotografia. Non era la prima volta, ma la terza, che si verificava una situazione simile. Sono riti mirati a concentrare negatività su una determinata persona, che vengono definiti con vari nomi e si possono esprimere con modi diversi, anche in base alla cultura di chi li pratica. Si va dalla bambolina con gli spilli, alle monetine infilate nella zucca, ritrovate più volte lungo la ferrovia tra Porto d’Ascoli e Monteprandone, alla testa di gatto, al pollo senza le gambe, insomma dai riti afroamericani alle messe «nere».

C’è chi crede alla negatività di certi riti e chi no. Intanto gli addetti al cimitero, che monitorano costantemente la situazione, quando fanno strani ritrovamenti li «sfasciano» e non gettano gli oggetti nel secchio dell’immondizia.