
"Siamo pronti a formalizzare un’offerta di condotta riparatoria, che consta di una somma di denaro destinata dalle parti civili, che...
"Siamo pronti a formalizzare un’offerta di condotta riparatoria, che consta di una somma di denaro destinata dalle parti civili, che hanno già dato parere favorevole, e una lettera agli stessi, con conseguente istanza di estinzione del reato". E’ quanto ha proposto la difesa di don Luca Rammella, sostenuta dall’avvocato Straccia, parlando ieri davanti al giudice del tribunale di Ascoli Barbara Bondi Ciutti nel processo riguardante la vicenda i malori accusati da 38 bambini dopo la fuga di monossido di carbonio che si verificò all’asilo di Comunanza il 7 gennaio del 2021. Per lo stesso fatto è imputato anche il sindaco di Comunanza Alvaro Cesaroni che, come don Luca, deve rispondere di lesioni personali colpose. Alla proposta ha dato parere favorevole l’avvocato Olindo Dionisi, difensore di parte civile, mentre si sono opposti sia il pubblico ministero Franca Di Giacinto, sia l’avvocato Mauro Gionni, difensore di Cesaroni. In particolare il parere non favorevole riguarda il fatto che, secondo il pubblico ministero, risulta che le l’immobile teatro della vicenda sia ancora in situazione di "pericolo per la pubblica sicurezza, in quanto non è stato ottemperato alle prescrizioni. Per cui non è possibile scorporare la condotta dalle potenziali conseguenze". Per l’avvocato Gionni "come si fa a dichiarare estinto il reato per un imputato e non per l’altro?". Per l’avvocato di parte civile Olindo Dionisi ciò sarebbe invece possibile poiché "l’articolo di legge che regola la materia "ha natura soggettiva". Sul punto sarà decisivo il parere del giudice Bondi Ciutti che ha rimandato le parti alla prossima udienza. La condotta degli imputati sarebbe per la magistratura all’origine del malfunzionamento degli impianti e dei conseguenti malori per 38 bambini.
p.erc.