
I carabinieri intervenirono in uno dei tanti episodi
Il Collegio del Tribunale di Ascoli ha condannato a 4 anni e un mese di reclusione un rumeno di 62 anni residente in un comune della vallata del Tronto, finito sotto processo per le accuse di lesioni personali aggravate, maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale. La Procura aveva chiesto la condanna a 5 anni. I fatti finiti all’attenzione del tribunale risalgono all’11 maggio del 2022. Quel giorno l’uomo aggredì la moglie a fronte della semplice richiesta di parlare più piano che la donna gli aveva fatto, poiché il loro figlio stava dormendo. A questa richiesta il rumeno ha reagito brutalmente picchiandola con calci e pugni, facendola cadere a terra. La donna chiese aiuto al numero di emergenza 112; quando i carabinieri giunsero sul posto, l’uomo colpì ancora la moglie con uno schiaffo facendola cadere di nuovo. La donna fu quindi trasportata al pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni dove i sanitari la medicarono ed emisero una prognosi di 20 giorni. E’ quindi risultato che il 62enne era ubriaco, uno stato ‘abituale’ che ha determinato un’aggravante che la Procura di Ascoli gli ha contestato, così come quella di aver picchiato la consorte in presenza del loro figlio in tenera età. I militari dell’Arma hanno quindi cercato di fermarlo, ma l’uomo, fuori di sé anche per l’alcol ingerito in abbondanza, ha iniziato a scagliarsi contro di loro, strattonandoli, tanto che per renderlo inoffensivo è stato necessario l’uso dello spray al peperoncino. E’ quindi emerso che da anni il rumeno aveva sottoposto la moglie a vessazioni di varia natura, psichiche e fisiche, costringendola a vivere in uno stato di sudditanza per il timore di reazioni violente.
Peppe Ercoli