Non rappresenta più una novità la carenza di medici, e le difficoltà che ci sono per reperirli, nell’area dell’emergenza-urgenza. Accade a livello nazionale, così come accade anche negli ospedali del Piceno, soprattutto nei Pronto soccorso dove c’è un grandissimo ricambio di medici a causa di ritmi spesso insostenibili conseguenti proprio al fatto che il servizio è costantemente, ormai da molti anni, sotto organico. E’ per questo motivo che l’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli si è vista costretta a chiedere l’emissione urgente di una procedura concorsuale per l’assunzione a tempo indeterminato di dirigenti medici per l’emergenza-urgenza. La procedura si è resa necessaria anche in virtù del fatto che con l’esito dei concorsi pubblici unificati degli enti del Servizio sanitario regionale (graduatoria dell’azienda ospedaliera Marche Nord e graduatoria Inrca), non è stato possibile soddisfare completamente il fabbisogno di personale dell’Ast di Ascoli. Dunque, in considerazione dell’elevato numero di posti vacanti di dirigenti medici nelle unità operative che afferiscono all’emergenza-urgenza (dai Pronto soccorso dell’ospedale ‘Mazzoni’ di Ascoli e dell’ospedale ‘Madonna del soccorso di San Benedetto fino alla centrale operativa 118), l’Ast ha indetto un concorso pubblico per l’assunzione a tempo indeterminato di 10 medici, in linea con quanto previsto dalla programmazione del fabbisogno triennale 2023-2025.
Così come si legge nella determina dell’Ast avente ad oggetto l’indizione del concorso, nella parte in cui è specificato chi vi può partecipare: "Il Dl numero 34 del 30032023, convertito con Legge numero 56 del 26052023, prevede che è ammesso a partecipare anche il personale medico, che alla data di pubblicazione del decreto, nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2013 ed il 30 giugno 2023, abbia maturato, presso i servizi di emergenza-urgenza del Servizio sanitario nazionale, almeno tre anni di servizio, anche non continuativo, con contratti a tempo determinato, con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, con contratti di convenzione o altre forme di lavoro flessibile, ovvero abbia svolto un documentato numero di ore di attività, equivalente ad almeno tre anni di servizio del personale medico del Ssn a tempo pieno, anche non continuative, nei predetti servizi, ancorché non in possesso di alcun diploma di specializzazione".
Lorenza Cappelli